Gemonese

Flash mob col lutto al braccio per l’Ospedale di Gemona

Il 2 ottobre 2014 il Consiglio regionale ha approvato la Legge 17, che ha riformato la sanità in Regione. “Una Legge – tuonano ancora i comitati – che vorrebbe trasformare il San Michele di Gemona da Ospedale per acuti a poliambulatorio /cronicario”. Per protestare contro questa iniquità, il Coordinamento dei Comitati a difesa dell’ospedale, organizza un flash mob per sabato 3 ottobre, alle ore 9.30 in piazza Rodolone, di fronte al nosocomio. Tutti i partecipanti porteranno al braccio destro una fascia nera di lutto per la morte della sanità regionale.

IL NUOVO AFFONDO DEL CONSIGLIERE REGIONALE BARBARA ZILLI

“Telesca apre sull’automedica a Monfalcone, mentre su Gemona continua un silenzio imbarazzante. Spero che l’assessore non voglia usare due pesi e due misure, per rispetto a un territorio, ma soprattutto ai cittadini che hanno già abbondantemente pagato le riforme inique e antidemocratiche della giunta Serracchiani, a partire da quella della sanità fino ad arrivare alle Uti”.

A dirlo è la consigliera Barbara Zilli (LN) che torna sull’argomento alla vigilia della convocazione della III commissione permanente (il prossimo lunedì 5), in cui si parlerà del Piano di Emergenza Urgenza.

ospedale gemona del friuli“La richiesta delle opposizioni di convocare anche operatori del 118 e Comitati è stata ascoltata – ha detto Zilli – e voglio sperare che l’assessore ripensi anche a quanto è stato previsto nel piano per Gemona. È inaccettabile il taglio di un’ambulanza in un punto strategico e baricentrico per la Regione come Gemona – dice Zilli – importante per il territorio della Valcanale-Canale del Ferro, per la sua vicinanza con la zona del Cipaf e il casello autostradale. Siamo sicuri che con una sola ambulanza il servizio e gli standard siano davvero garantiti? – dice Zilli – A giudicare dagli ultimi fatti di cronaca, direi di no”.

Come avevamo già annunciato, continueremo in commissione la battaglia per difendere l’ospedale San Michele di Gemona e il suo pronto soccorso – continua Zilli – vogliamo evitare che una struttura all’avanguardia e interamente antisismica diventi un semplice ambulatorio-cronicario, come vorrebbe invece la Riforma”.

“Non possiamo permettere che l’attuale Pronto Soccorso e Area di Emergenza, diventino solo un Punto di Primo Intervento – dice Zilli – nè che un reparto importante come Medicina venga spartito tra Tolmezzo e San Daniele. All’assessore chiederemo anche che i servizi di riabilitazione promessi e sbandierati come il contraltare alla riconversione – conclude Zilli – abbiano tempi e risorse certe“.

“Cose che ad oggi, a quasi un anno di distanza dall’approvazione della legge ancora non si vedono e sanno tanto di specchietto per le allodole – conclude Zilli – per far meglio digerire i tagli invece già iniziati negli orari e giorni di apertura degli ambulatori di Chirurgia e Cardiologia“.