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Faccia a Faccia Comitati-Benetollo sul futuro dell’Ospedale di Gemona

“L’iniqua riforma sanitaria targata Serracchiani/Telesca, deve essere rivista anche per quanto riguarda l’Ospedale San Michele di Gemona”. Inizia così una dura nota dei Comitati gemonesi dopo l’incontro con il dottor Benetollo, Direttore generale della Azienda sanitaria n. 3 “Alto Friuli – Collinare – Medio Friuli” e per questo si citano i  14600 accessi al Pronto Soccorso gemonese nel 2015, ora “ingiustamente declassato a Punto di Primo Intervento, seppur sempre sulle 24 ore”.

sit in comitati gemona“Inoltre – proseguono dai Comitati – la a scelta della Giunta regionale di eliminare l’Area d’ Emergenza e i posti di osservazione temporanea (OBI) del Pronto Soccorso di Gemona è stata completamente “politica” e non basata su scelte tecniche. A riguardo di tale decisione si ricordano i numeri delle emergenze per il Pronto Soccorso di Gemona “completamente sbagliati” forniti nel novembre 2014 dall’attuale Direttore Generale Regionale dott. Adriano Marcolongo in un incontro pubblico, in presenza della Presidente Serracchiani e dell’Assessore Telesca. Allora dichiaroò 29 codici rossi in 1 anno al posto dei “veri” 116 in solo 6 mesi. Di tale grave errore di valutazione purtroppo la Giunta regionale non ha mai dato nè rettifica nè comunicazione ufficiale anche se il dott. Marcolongo alla fine ha dovuto ammettere il proprio grave errore davanti alle numerose proteste di cittadini presenti in sala”.

“Ciò nonostante che in Regione altri nosocomi, con numeri minori e poco distanti da altri, hanno mantenuto il loro Pier-Paolo-Benetollo largaPronto Soccorso! – mettono in luce ancora i rappresentanti dei Comitati –  Oggi osserviamo che spesso le ambulanze fanno da taxi dal nostro territorio verso altri ospedali con, secondo noi, un pericoloso allungamento dei tempi dei soccorsi e andando inoltre a aggravare il carico di lavoro di altri pronto soccorso.
Al nostro territorio, sempre per Legge,  è stato tolto il reparto di Medicina sostituito da una nebulosa Struttura polifunzionale che tratta la riabilitazione cardiologica, traumatologica e marginalmente quella neurologica. Nel contempo molti anziani del comprensorio del gemonese e pedemontano, attualmente vengono ricoverati a Tolmezzo e San Daniele con grandi difficolta’ per i loro parenti sia nei trasporti e che nell’assistenza verso i propri cari”.

Per questo i Comitati chiedono di avere nuovamente un vero reparto di Medicina (SOC) al San Michele per fornire questo indispensabile servizio a una vasta comunità regionale. Si è sottolineato inoltre la necessità di potenziare a Gemona l’ambulatorio di Cardiologia, ponendolo alla pari con Tolmezzo e San Daniele, aumentando il personale e acquistando un nuovo ecocardiografo, visto che quello esistente è stato portato a Tolmezzo.  Questo nell’ottica anche di potenziamento della riabilitazione cardiologica. Inoltre per il miglioramento della sanità territoriale è stato suggerito all’Azienda l’acquisto di strumenti utili alla telemedicina. Ombre anche sugli interventi di cataratta, che secondo le promesse della Presidente Serracchiani avrebbero dovuto vedere Gemona in prima fila in Regione.

“Promessa non mantenuta, come purtroppo già osservato in altre parti della regione, come il mantenimento della Medicina. Oggi infatti – concludono – per l’intervento bisogna aspettare 6 mesi, salvo spendere qualche migliaio di euro nel privato”.
I Comitati hanno dimostrato inoltre un carattere propositivo suggerendo all’Azienda  la realizzazione di una elipiazzola al San Michele, nello spazio già esistente, già prevista dal Piano Urgenze/Emergenze, anche con l’abilitazione notturna. Cioò in considerazione della baricentricità dell’Ospedale, rispetto alle molteplici linee di comunicazione che si intersecano una vasta zona della Regione.  Suggerimenti che i Comitati auspicano trovino spazio nel PAL 2017 che l’Azienda presenterà nei prossimi mesi.