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Dolci pasquali, in Fvg la domanda regge al ritocco dei prezzi

La domanda c’è ed ha molta voglia di classico: per la colomba e per l’uovo di cioccolato, impreziosito da un regalo personalizzato. Il ritocco dei prezzi del prodotto finito, a causa del costo di materie prime che si mantiene alto, non allontana il consumatore dal prodotto artigianale di qualità. Sembra però confermare a Pasqua il comportamento che aveva già manifestato a Natale: concentrare gli acquisti a ridosso della ricorrenza, quasi all’ultimo minuto.

È la sintesi dell’andamento degli acquisti di colombe, uova, prodotti tipici e gelato in occasione della Pasqua che tracciano i capicategoria dei Panificatori, dei Pasticcieri e dei Gelatieri di Confartigianato Fvg, rispettivamente il triestino Paolo Fontanotil pordenonese Giuseppe Citron e il lignanese Giorgio Venudo.

«Il lavoro c’è, anche se si sta confermando la tendenza all’acquisto concentrato negli ultimissimi giorni – spiega il capocategoria dei panificatori Fontanot -. Tuttavia, la ricerca dei prodotti della tradizione continua, anche se abbiamo c’è stato un ritocco sui prezzi dovuto al costo delle materie prime che non è sceso, come speravamo. Anzi, addirittura alcuni prodotti sono persino di difficile reperimento. Quest’anno è stato il caso delle uova soda che caratterizzano la tradizionale treccia pasquale a Trieste». Tuttavia, evidenzia Fontanot, «le imprese hanno cercato di assorbire al proprio interno gli aumenti, limitando quelli versi i consumatori». E Fontanot esemplifica la scelta adottata in azienda: «Il prezzo della colomba è aumentato di 2 euro al chilo, si è arrivati cioè a 38 euro, con un aumento di poco superiore al 5 per cento».

Certifica «un buon andamento» il capocategoria dei pasticcieri, Paolo Citron. «C’è un importante ritorno alla tradizione, con la colomba classica che primeggia, insieme alle uova di cioccolato con sorpresa personalizzata», spiega. «C’è una ripresa mai come quest’anno della domanda dei prodotti artigianali, perché le persone cercano prodotti buoni e di qualità».

Una tendenza che conferma anche il capocategoria regionale dei Gelatieri, Giorgio Venudo. «Il consumatore mangia meno ma sceglie qualità», sintetizza, «come dimostra le richiesta di prodotto artigianale che quest’anno non manca». Sta reggendo «bene» la domanda di colombe classiche e di uova al cioccolato, prodotti che «soddisfano i palati di ogni età», spiega Venudo. La ricerca della qualità fa superare lo scoglio del ritocco dei prezzi, «dovuto ai costi delle materie prime che non scendono», afferma il capocategoria. Diversi gli esempi possibili: «La farina da 0,90 centesimi al chilo è arrivata a costare 1,10 euro, le uova sono cresciute di 5 centesimi, un chilo di zucchero si paga 1,35 euro anziché 0,80 centesimi – aggiorna Venudo -. E l’elenco potrebbe continuare, perché sono aumentati i canditi, le mandorle e tutti gli ingredienti necessari per realizzare la classica glassa che adorna le colombe», conclude.