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Disabilità e anziani, dalla Regione arrivano oltre 25 milioni

“Oggi si compie un passaggio importante per le strutture pubbliche e private senza fini di lucro che in Friuli Venezia Giulia ospitano le persone più fragili, un passaggio che questa Regione aspettava da tempo”.

Il vicegovernatore con delega alla Salute e alla Disabilità Riccardo Riccardi (nella foto) ha annunciato nell’Aula del Consiglio regionale l’approvazione della graduatoria del Bando per la presentazione delle domande di contributo regionale per interventi edili impiantistici per strutture destinate a servizi residenziali per anziani non autosufficienti e servizi per disabili – Bando Eisa 2019.

Sono messi a disposizione 25,4 milioni, di cui 3,7 destinati a 11 strutture per la disabilità.

“È un impegno finanziario importante con cui la Regione dà certezze a un arcipelago di soggetti pubblici e onlus – così Riccardi -, coprendo tutte le spese ritenute ammissibili a seguito dell’istruttoria amministrativa e tecnica”.

L’Asp Stati Uniti d’America di Villa Santina

I 21,7 milioni esaudiscono le richieste di 34 strutture per anziani non autosufficienti e come ricorda il consigliere Luca Boschetti non mancano le realtà dell’Alto Friuli: un milione di euro sarà concesso all’Asp della Carnia San Luigi Scrosoppi, 200mila al Comune di Ampezzo, 900mila al Comune di Gemona, 1 milione all’Asp Covil M. Brunetti di Paluzza, 125mila euro al Comune di Moggio Udinese e 737.100 euro all’Asp Stati Uniti d’America di Villa Santina.

Per la disabilità i 3,7 milioni sono ripartiti tra la Fonte Comunità Famiglia Onlus, la Comunità Rinascita – società cooperativa Reale, l’Anffas di Pordenone, l’Associazione Insieme si può onlus, la Comunità Piergiorgio, la Comunità collinare del Friuli e i Comuni di Tolmezzo, Spilimbergo, Porcia, Ragogna e Gemona.

Gli interventi che saranno finanziati riguardano l’adeguamento o il miglioramento sismico, l’adeguamento alle norme di sicurezza antincendio, alle norme antinfortunistiche e alle norme per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche. A questi si aggiungono gli interventi per la riclassificazione delle strutture ai sensi del regolamento di cui all’articolo 31 della legge regionale 6 del 31 marzo 2006, in immobili dedicati alle attività assistenziali di proprietà dei Comuni, delle aziende per l’assistenza sanitaria, delle aziende di servizi alla persona e dei soggetti di cui all’articolo 14, commi 2 e 3, sempre della legge regionale 6 del 31 marzo 2006 a esclusione dei soggetti privati aventi scopo di lucro.

“Questo stanziamento, che migliora le strutture e permetterà a molte persone di lavorare – ha concluso Riccardi -, si inserisce in una riflessione molto profonda sulle condizioni delle nostre strutture residenziali nel solco della riforma e di quella risposta tra ospedale e domicilio che è la vera sfida del sistema regionale e di tutto il Paese, se consideriamo il livello di anzianità della nostra popolazione”