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Dalla Regione pronti 6,7 milioni per contenere le rette degli asili nido

“Qualità e sicurezza: su questi due aspetti si sta costruendo il sistema 0-3 della Regione Friuli Venezia Giulia”.

Lo afferma l’assessore regionale alla Famiglia Alessia Rosolen, che aggiunge: “Completato il percorso di accreditamento, rimasto fermo per sette anni, con il quale si è messo a sistema un impianto di servizi per la prima infanzia di qualità, la Giunta regionale lavora per sostenere gli enti gestori che si sono impegnati a contenere l’adeguamento annuale delle rette a carico delle famiglie, per l’anno educativo in corso, nella misura massima di due punti percentuali oltre la variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi) registrato nel mese di gennaio”.

6,7 milioni di euro serviranno a lasciare pressoché inalterate per l’anno 2021/22 le rette mensili in quasi il 90% degli asili nido del territorio regionale: su 195 strutture accreditate, 177 hanno presentato domanda e sono state ammesse a contributo a copertura delle spese di gestione, quali, a titolo esemplificativo, quelle sostenute per gli educatori, docenti, ausiliari, per la formazione del personale, acquisto di materiali di consumo, giochi, materiale didattico e derrate alimentari.

Secondo Rosolen, “questi 6,7 milioni costituiscono un’importante misura strutturale rivolta agli asili nido che, nonostante le difficoltà riscontrate lo scorso anno conseguenti alla diffusione del Covid 19, si sono impegnate a contenere le rette a carico delle famiglie anche per l’anno educativo in corso. A queste strutture la Regione, consapevole del loro importante ruolo educativo e di sostegno alla genitorialità, vuole continuare a garantire un aiuto concreto”.

Grazie a questa misura, a cui si sommano i contributi rivolti direttamente alle famiglie per l’abbattimento delle rette per la frequenza ai nidi d’infanzia (23 milioni di euro per l’anno educativo in corso), la retta mensile a carico delle famiglie – tenuto conto anche del bonus Inps – viene decurtata da un minimo  del 50% o addirittura azzerata in caso di nuclei familiari con più figli minori.

Per l’esponente della Giunta regionale “si tratta di un impegno straordinario per garantire la massima accessibilità ai servizi per l’infanzia e per sostenere la natalità in Friuli Venezia Giulia”.