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Da sabato le province di Udine e Gorizia in arancione; Dad per gli studenti di medie e superiori

“Questo è l’ultimo sacrificio che la Regione chiede ai cittadini del Friuli Venezia Giulia, perché non si può pensare che l’alternativa al vaccino siano sempre e comunque le restrizioni. Bisogna, Europa in primis, cambiare passo, affinché venga finalmente avviata una campagna di massa, magari utilizzando la strategia adottata con successo in Gran Bretagna somministrando al maggior numero possibile di persone la prima dose. Con queste premesse e sulla base dei dati, e delle preoccupanti previsioni relativamente alla diffusione del virus, mi accingo a firmare l’ordinanza per l’istituzione della zona arancione rafforzata nelle aree delle ex province di Udine e Gorizia a partire dalla mezzanotte di venerdì 5 marzo (pertanto avrà validità da sabato 6, non da venerdì 5 come era stato inizialmente comunicato, ndr) e della didattica a distanza per le scuole medie, superiori e delle università di tutta la regione con decorrenza da lunedì 8. Le disposizioni avranno una durata di 15 giorni”.

Lo ha detto oggi a Trieste il governatore Massimiliano Fedriga illustrando, assieme al vice con delega alla Salute Riccardo Riccardi e all’assessore all’Istruzione Alessia Rosolen, gli ultimi provvedimenti restrittivi per contrastare i contagi da Covid-19 sul territorio regionale.

Come ha ribadito il governatore, la decisione viene assunta in base all’aumento dei contagi rilevato la scorsa settimana in particolare in due aree della regione: quella dell’ex provincia di Gorizia (200 casi per 100mila abitanti) e dell’ex provincia di Udine (353 casi per 100mila abitanti), con proiezioni che prefigurano una situazione in costante aggravamento. Di particolare rilevanza anche l’incidenza in base all’età, che vede la fascia 11-18 come quella prevalente, mentre preoccupa la presenza della variante inglese nelle aree soggette alle restrizioni previste nell’ordinanza.

“Noi – ha aggiunto Fedriga – continuiamo a prenderci le nostre responsabilità per preservare il sistema sanitario regionale a fronte di un rischio di sovraccarico dovuto all’aumento dei casi, consapevoli di quello che ciò comporta per determinate categorie produttive. Per questo nel provvedimento relativamente ai ristori che faremo a livello regionale riconosceremo un maggior contributo economico a quegli esercizi che verranno penalizzati nelle aree soggette alle restrizioni più severe; inoltre con il prossimo Dpcm lo Stato indennizzerà quelle attività limitate dai provvedimenti di carattere regionale”.

“L’obiettivo – ha spiegato il governatore – è quello di anticipare l’ondata e di arrivare verso la stagione più calda evitando la pesantezza di un impatto che in parte si sta verificando in alcune altre regioni. E’ chiaro che tutto ciò rischia di essere inutile senza l’avvio di una vera campagna vaccinale di massa. Per questo invito il Governo a prendere ispirazione da quanto fatto in Gran Bretagna, dove anche con l’utilizzo del siero AstraZeneca allargato agli over 65 è stato abbattuto il numero dei ricoveri ospedalieri”.

Da parte sua il vicegovernatore Riccardi ha spiegato che “la situazione è molto condizionata dall’incidenza in Friuli Venezia Giulia delle mutazioni del Covid-19: al momento sono stati registrati casi di variante inglese nelle ex province di Udine, Gorizia e Pordenone anche se in quest’ultima in modo molto inferiore. Non ci sono state segnalazioni nell’area triestina, anche se per quest’ultima preoccupa la mobilità transfrontaliera, che è costantemente monitorata. Nelle ultime settimane è stato registrato un forte aumento generalizzato dei contagi tra i giovani, con punte a Udine e Gorizia. Per contrastare il virus stiamo quindi aumentando le azioni volte all’isolamento del virus e implementando l’attività di sequenziamento per comprendere l’origine dei contagi”. Riccardi ha quindi precisato che, “grazie alla vaccinazione, i contagi tra il personale sociosanitario e i residenti delle strutture per anziani sono crollati. Nonostante la discontinuità nelle forniture continua quindi a pieno regime la vaccinazione della popolazione in base alle indicazioni del Governo: finora ha ricevuto, tra prima e seconda dose, il vaccino il 6,7 per cento della popolazione, con la somministrazione della prima dose a 80.615 persone e della seconda a 36.649”. Il vicegovernatore ha anche specificato che “in merito al piano vaccinale, oltre all’aumento delle dosi di siero, serve maggiore chiarezza da parte del Governo sulle categorie da immunizzare in via prioritaria: solo in questo modo potranno essere organizzati esattamente i flussi di lavoro delle aziende sanitarie”.

Infine l’assessore Rosolen ha spiegato che “le regioni nelle quali le lezioni in presenza sono ripartite per prime ora si trovano in fascia arancione o rossa: diventa difficile negare che ci sia una correlazione tra lo svolgimento delle lezioni in presenza e l’aumento dei contagi. Abbiamo quindi deciso di adottare provvedimenti che tengano conto, oltre che dell’incentivazione dello smart working, anche delle misure che verranno varate a breve dal Governo, come la possibilità di accedere al bonus baby-sitter e ai congedi parentali anche in maniera retroattiva”. L’assessore, in conclusione, ha quindi evidenziato che “è importante rimarcare come anche nella prossima ordinanza, esattamente come in tutte le precedenti, saranno garantite deroghe per la presenza a scuola di ragazzi con disabilità, disturbi specifici nell’apprendimento e bisogni educativi speciali”.

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