CronacaFVG

Covid: in FVG scendono i ricoveri e la percentuale di nuovi casi

Oggi in Friuli Venezia Giulia su 5.466 tamponi molecolari sono stati rilevati 197 nuovi contagi con una percentuale di positività del 3,6%. Sono inoltre 2.419 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati 65 casi (2,68%). I decessi registrati sono 11; i ricoveri nelle terapie intensive scendono a 58 così come si riducono quelli in altri reparti (361).

I decessi complessivamente ammontano a 2.733, con la seguente suddivisione territoriale: 615 a Trieste, 1.362 a Udine, 580 a Pordenone e 176 a Gorizia. I totalmente guariti sono 59.052 e i clinicamente guariti 1.848, mentre calano le persone in isolamento, che oggi risultano essere 8.991.

Dall’inizio della pandemia in Friuli Venezia Giulia sono risultate positive al Covid-19 complessivamente 73.043 persone con la seguente suddivisione territoriale: 14.310 a Trieste, 32.816 a Udine, 16.395 a Pordenone, 8.660 a Gorizia e 862 da fuori regione.

Nel dettaglio dei dati odierni sul Covid-19 in Friuli Venezia Giulia, nel settore delle residenze per anziani sono stati rilevati 5 casi di positività tra le persone ospitate nelle strutture regionali, mentre c’è un solo operatore sanitario risultato contagiato all’interno delle stesse strutture.

Sul fronte del Sistema sanitario regionale da registrare nell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale la positività al Covid di un operatore socio sanitario; nell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina di un infermiere e un operatore socio sanitario; nell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale di un infermiere e un operatore socio sanitario.

Infine, da evidenziare la positività di due persone rientrate dall’estero (Croazia e Albania).

“Con l’effettuazione delle prime somministrazioni di vaccino per il COvid-19 al personale dell’Università di Udine proseguiamo la nostra battaglia contro il virus, nell’attesa che venga formalizzata la possibilità di inoculare il vaccino AstraZeneca anche agli under 65. L’adesione è stata molto positiva e quest’azione si somma al quella avviata a favore del personale sociosanitario, degli ospiti delle strutture residenziali per anziani e degli over 80”.

Lo ha detto il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, all’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine all’avvio della campagna vaccinale contro il Covid-19 per il personale dell’Ateneo friulano, alla presenza del rettore Roberto Pinton e dei vertici dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Occidentale (Asufc). L’iniziativa ha visto un’elevata adesione e già oggi saranno eseguite le prime 500 somministrazioni di vaccino, con l’obiettivo di garantire entro la prossima settimana, nel caso di conferma dell’estensione del vaccino AstraZeneca, la copertura vaccinale dell’intero personale dell’università.

In merito il rettore Pinton ha evidenziato che “grazie alla Regione è stato possibile estendere la vaccinazione a tutti coloro che hanno un rapporto di lavoro con l’ateneo friulano, come dottorandi e assegnisti, contrattisti e personale a tempo determinato, e non limitare le somministrazioni al personale strutturato. Si tratta di un fatto non del tutto scontato guardando a quanto sta avvenendo a livello nazionale”.

Riccardi ha quindi precisato che “ieri sera in Friuli Venezia Giulia erano state somministrate circa 80mila dosi a circa 50mila persone e soltanto nella giornata odierna verranno vaccinati 3.500 over 80. Il Servizio sanitario regionale sta quindi dando il massimo per garantire l’inoculazione del maggior numero di dosi possibile, ma per debellare il virus è necessario avere una grande disponibilità di vaccini. Fino a quando i flussi di consegna delle dosi non aumenteranno non sarà possibile avere certezze sui tempi di messa in sicurezza dell’intera popolazione”.

Toccando il tema dell’ampliamento della campagna vaccinale il vicegovernatore ha anticipato che “verrà portato in Giunta un provvedimento che consentirà di somministrare il vaccino anche ai disabili, i quali non sono esplicitamente compresi nel piano vaccinale nazionale. Si tratta di una partita che deve essere affrontata immediatamente per dare risposte alle necessità di tante famiglie che, a causa della pandemia, si trovano a vivere in modo ancora più complesso questo particolare momento storico”.