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Coronavirus e comunità, le donne di Ovaro realizzano 1200 mascherine

Il Commissario del Comune di Ovaro Silvia Zossi ci ha inviato questa nota, che volentieri pubblichiamo.
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Il paese Ovaro si affaccia in queste cronache dell’emergenza con una storia molto bella. Semplice e straordinaria insieme. L’idea si è fatta strada in una domenica di fine marzo e in un battibaleno è rimbalzata da una casa all’altra accendendo l’entusiasmo delle donne che, come in un tam tam, si sono coinvolte ed hanno coinvolto, grazie alla forza dell’idea, altre brave sarte, alcune anche dei Comuni limitrofi. Ed ecco un battaglione di quaranta belle, straordinarie donne carniche, capitanate dalla Signora Lieta Dell’Oste, pronte a dare vita alla realizzazione di mascherine in stoffa di popelin di cotone, da donare agli abitanti di Ovaro e da loro stesse cucite. Un’impresa titanica per i tempi e le quantità della realizzazione: 1200 mascherine entro Pasqua. Le volontarie, dopo un’accurata selezione del tessuto, che hanno preteso di tastare con le loro mani, hanno steso cento metri di stoffa per camicia da uomo, di color azzurro, pervinca, a piccole righe bianche e azzurre, sui banchi della sala consiliare del Comune per ricavarne, grazie a precisi tagli di forbice calcolati con cura millimetrica, i pezzi di tessuto da cucire. Poi stoffa, filo, elastici e ferretti sono stati riposti con cura in tante scatole per raggiungere le case delle sarte dislocate nelle quattordici frazioni di cui di fregia d’essere costituito il Comune di Ovaro, frazioni incastonate nella val Degano e che dall’alto guardano l’omonimo torrente che placido scorre in fondo alla valle. E l’impresa del cucito ha così avuto inizio. Una rete di contatti per informarsi del procedere delle realizzazioni, macchine da cucire attive da mattina a sera, volti dolci, sguardi sorridenti, attenti ed esigenti, al volgere della sera, stanchi ma sereni e soddisfatti. L’arte del cucito ha consentito di realizzare mascherine di taglio e confezione sartoriali ed ha unito queste donne dando loro modo di stare insieme, legate tra di loro da un’idea di bene per il proprio paese e dalla sapienza del saper fare. Il cucito ha unito quindi una comunità. Questo progetto parla dell’amore delle donne di Ovaro per la loro terra e della concretezza degli uomini del Gruppo Alpini che, avuto notizia del progetto, senza esitazione, si sono offerti di acquistare tutto il materiale necessario, e testimonia anche della disponibilità degli uomini del locale gruppo della Protezione civile che si sono generosamente offerti di fare una capillare distribuzione  delle mascherine alle famiglie affinché entro Pasqua tutte le possano ricevere in dono. Chi scrive è il Commissario del Comune, colpita da tanta generosità, dalla silenziosa operosità di queste donne e di questi uomini. La testimonianza che hanno dato, nella sua semplicità, è grande, dà speranza e dice della forza gratuita e inestinguibile del bene.

SILVIA ZOSSI
Commissario Comune Ovaro