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Coronavirus: 3,3 milioni dal Programma di sviluppo rurale Fvg 2014-20 per fronteggiare la crisi

Il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 del Friuli Venezia Giulia mette a disposizione 3,3 milioni attraverso una misura straordinaria che prevede l’erogazione in via eccezionale di una somma una tantum a favore delle aziende agricole che svolgono attività agrituristica, di agricoltura sociale o di fattoria didattica. Il settore è infatti stato particolarmente colpito dall’emergenza Covid-19, con perdite medie nel periodo primaverile 2020 tra i 33.000 e i 38.000 euro per azienda.

Secondo una stima, i potenziali beneficiari della nuova Misura 21 possono essere 672 agriturismi (423 Udine, 124 nell’ex provincia di Gorizia, 74 a Pordenone e 51 a Trieste), 40 fattorie sociali (21 a Udine, 12 a Pordenone, 4 a Gorizia e 3 a Trieste 3), 139 fattorie didattiche (77 a Udine, 36 a Pordenone, 16 a Gorizia e 10 a Trieste).

Dopo i primi provvedimenti adottati nel periodo del lockdown per favorire i beneficiari del Psr 2014-2020, tra cui la proroga straordinaria di 6 mesi dei termini di avvio e di conclusione e rendicontazione degli investimenti e l’estensione della durata dei bandi in corso, a seguito della modifica del quadro regolamentare europeo, è stata dunque approntata dalla Regione una riprogrammazione dello strumento di sostegno del sistema rurale, volta a fronteggiare la crisi che si è venuta a creare a seguito dell’emergenza Covid-19. Tra le modifiche del Programma, approvate dalla Commissione Europea il 14 agosto, emerge la nuova misura 21.

L’obiettivo della Regione, come sottolineato dall’Assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna Stefano Zannier (nella foto), è dare una risposta concreta al settore dell’agriturismo che è stato colpito in modo particolare, con effetti molto negativi nelle aree rurali. Le restrizioni alla circolazione delle persone hanno causato numerose disdette delle prenotazioni ricevute prima dell’inizio del periodo di diffusione del coronavirus e una caduta delle nuove prenotazioni e delle presenze, soprattutto di turisti stranieri. La sospensione dei servizi erogati dalle fattorie sociali e didattiche ha inoltre comportato un grave pregiudizio per la continuità aziendale anche in tali comparti.

L’intervento si prefigge di sostenerne la liquidità delle aziende del settore agrituristico per dare continuità alle attività e di mantenere attiva l’offerta di servizi nelle aree rurali, mitigando così gli effetti della crisi socio-economica determinata dalla pandemia.

L’importo del contributo pubblico concedibile a fondo perduto a ciascuna azienda agricola è modulato sulla base della tipologia del servizio offerto: si parte dall’importo più elevato di 7.000 per le aziende agricole agrituristiche con alloggio e ristorazione, per poi riconoscere 5.000 euro alle aziende agricole agrituristiche con solo alloggio o sola ristorazione e altri servizi. Per le aziende che, invece, offrono solo servizi diversi da alloggio e ristorazione, il bonus ammonta a 3.000, così come per le aziende agricole che esercitano la sola attività di agricoltura sociale o di fattoria didattica.

Per richiedere il contributo è necessario presentare la domanda sul Sistema informatico agricolo nazionale (Sian), a partire dal 10 settembre ed entro il termine improrogabile del 12 ottobre, indicando l’importo spettante in base ai servizi erogati, decurtato dell’eventuale incentivo già richiesto ed erogato dalla Regione ai sensi della legge regionale n. 3 del 12 marzo 2020, per il rispetto dei massimali stabiliti. Tra le condizioni per beneficiare dell’aiuto ci sono l’iscrizione negli albi regionali degli agriturismi, delle fattorie sociali o delle fattorie didattiche e l’avvio delle attività di diversificazione non più tardi del 31 gennaio 2020.

Tra fondi di programma (1% della dotazione finanziaria complessiva) e risorse aggiuntive regionali, il bando dispone di circa 3,3 milioni di euro che, in base alle simulazioni dell’Ersa dovrebbero essere sufficienti a soddisfare l’intero comparto cui è indirizzato il sostegno temporaneo eccezionale. Se così non fosse, in caso di impossibilità di reperimento di ulteriori risorse, è prevista una riduzione proporzionale del contributo. Per quanto concerne la tempistica, entro l’anno verrà approvata la lista delle aziende beneficiarie e gli aiuti saranno erogati entro il primo semestre del 2021