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Lavori di bonifica a Cave del Predil, oggi un sopralluogo

“La copertura dei bacini di sedimentazione di Cave del Predil, che rappresenta uno degli interventi qualificanti del processo di bonifica, procede a buon ritmo: la copertura di due bacini sta per essere terminata e sugli altri due bacini i lavori sono iniziati”. Lo ha reso noto l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro che oggi nel Tarvisiano ha presieduto un sopralluogo nell’area interessata al recupero ambientale, alla presenza del commissario straordinario Guglielmo Berlasso.
“I due bacini, l’1 e il 2, su cui si interviene ora – ha precisato Scoccimarro -, sono stati oggetto di una variante trasmessa lo scorso 23 maggio dalla struttura commissariale e in fase di approvazione. Su tutto c’è l’impegno a stringere i tempi, in accordo con i passaggi previsti per legge”.
Scoccimarro ha precisato il coinvolgimento di Arpa Fvg, che “provvede ad effettuare monitoraggi delle acque sotterranee e delle acque superficiali tre volte l’anno al fine di verificare l’efficacia degli interventi e la qualità dell’acqua. Ciò anche alla luce delle ricerche condotte dall’Università di Trieste che dal 2021 hanno permesso di meglio definire la geochimica nella risorsa idrica dell’area mineraria. La collaborazione con l’Università di Udine, a sua volta – ha aggiunto Scoccimarro -, ha portato all’individuazione di alcune specie vegetali metallofite che potranno essere utilizzate per mettere in atto interventi di fitocapping sull’area del Monte Re, caratterizzata anch’essa da un litotipo contenente piombo, zinco e Tallio”.
L’assessore ha evidenziato due punti: “Da un lato la collaborazione preziosa degli Atenei del Friuli Venezia Giulia a fronte di una bonifica complessa il cui impegno è senza precedenti in regione; dall’altro l’approccio attivo. Si stanno utilizzando, infatti, le tecniche più innovative all’interno di un contesto ecologico che solo in un arco temporale prolungato potrà veder completata la bonifica, la quale non consiste solo in interventi di impermeabilizzazione meccanica attraverso barriere e diaframmi e la sistemazione degli argini”.