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Ciclovia Amaro-Tolmezzo, Mazzolini: «Da Vecchi Binari dichiarazioni confuse»

In riferimento all’articolo sul tratto Amaro-Tolmezzo della Ciclovia Alpe Adria e alla replica dell’associazione Vecchi Binari FVG, il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Mazzolini afferma: “Prendo atto delle dichiarazioni confuse dell’Associazione Vecchi Binari, fatto sta che grazie al loro “tempestivo” intervento il costo dell’opera passa da 2 a 5 milioni di euro, creando un aumento dei costi per l’amministrazione pubblica non indifferente e un grande rallentamento allo sviluppo di tutta la montagna. La ciclabile è una arteria fondamentale e quel tratto che collega Tolmezzo ad Amaro arrivando fino alla Alpe Adria sarebbe strategico per lo sviluppo turistico estivo dell’Alto Friuli. Il numero di ciclisti che ogni anno interessa l’Alpe Adria supera le centinaia di migliaia, non si può perdere questa occasione”.

“Inoltre l’associazione, dimostrando la completa ignoranza sulla realtà dei fatti, mi attacca parlando della messa in sicurezza della strada che affianca la futura ciclabile – prosegue Mazzolini -. Sono felice di poter anticipare sia a loro sia alla comunità che i progetti esecutivi sono pronti e che la Regione ha stanziato 1 milione di euro a favore di FVG Strade, che coinvolgerà l’Ente di Decentramento Regionale per l’esecuzione dell’opera, che partirà ad aprile e si stima la conclusione per fine anno. Una delle mie priorità è la messa in sicurezza della viabilità”.

“Concludo rimarcando che i costi dell’opera sono lievitati e spero a questo punto che l’opera venga fatta ugualmente anche valutando tutte le possibili alternative – conclude Mazzolini -. La tratta è troppo importante per lo sviluppo turistico slow, ovvero biciclette e trekking per tutta la montagna dell’Alto Friuli”.

LA CONTROREPLICA DELL’ASSOCIAZIONE VECCHI BINARI

“Prendiamo atto che il lievitar dei costi sulla ciclabile non è dovuto alla pandemia, alla strada bloccata da quasi due anni, alla speculazione energetica, alla guerra in Ucraina, ma secondo il Vicepresidente del Consiglio Regionale, esclusivamente a quei “guastatori” della Vecchi Binari (Mazzolini penserà ad altri epiteti e noi non lo contraddiciamo). Ovviamente ogni commento è superfluo. Cerchiamo di spiegare brevemente ai cittadini quello che Mazzolini non vuole dire. La Soprintendenza ha stabilito che la ciclabile deve essere fatta, senza cavare a “picconate” il binario (Francesco Brollo docet), ma mantenendolo e non descriviamo come, anche se lo sappiamo, per non violare la privacy progettuale! Un lavoro di un costo impressionante e poi di sarcofagare il sedime con una massicciata di due metri e cinquanta di larghezza a mò di cassa da morto! Decisione definitiva e Mazzolini non racconta neppure che l’opera in qualsiasi momento deve essere REVERSIBILE; cioè arrivano i cinesi, per ipotesi, tra cinque anni con un progetto ferroviario che collega la via della seta ed in maniera intermodale il porto di Trieste e la ciclabile deve tornare a far posto al binario. PARI E PATTA! Per ora! Si può citare Salomone, Ponzio Pilato, il menefrego Mussoliniano, ma tale è “dura lex, sed lex! Così è la legge caro Stefano. Non si distruggono a piacimento le infrastrutture dello Stato che in futuro possono ritornarci utili. Il Pnr finanzia ferrovie non ciclabili. Di buono finalmente che il Vicepresidente si dichiara pronto a trovare alternative ed è questo il punto focale positivo del suo intervento. Sediamoci intorno al tavolo e discutiamone come aveva proposto tempo addietro preveggente l’ex Presidente di Euroleader Claudio Cescutti e come credo sia disponibile già da subito la Comunità di Montagna. Percorsi alternativi ce ne sono a iosa per raggiungere con bretella ciclabile l’Alpe Adria. Se voi continuate a spararci addosso da Tarvisio, Amaro o Trieste a mitragliate, noi rispondiamo da Roma a cannonate. Di soluzioni ribadiamo ce ne sono e a costo accettabile per le finanze regionali. Perché non è il capriccio dei carnici o di una parte di essi che deve costare l’iraddidio a tutti i cittadini della regione!”.