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Cercivento si prepara alla XXVII Rogazion da Pleif di Guart

di CELESTINO VEZZI

Cercivento è in attesa della “XXVII Rogazion da Pleif di Guart”. Domenica 5 maggio le Croci delle chiese dell’Arcidiaconato di Gorto si ritroveranno in questa comunità che fino al 1912 era legata lla Pieve di Santa Maria.

Unica chiesa della Valle del Bût a non essere mai assoggettata alla Pieve di San Pietro di Zuglio, la storia documenta che passò, assieme alla Pieve di Gorto, sotto l’Abbazia di Moggio ed ancor oggi sul frontone della chiesa è visibile il gallo, simbolo di detta soggezione.

Soppressa l’Abbazia di Moggio, Cercivento è rimasto privo di obblighi di dipendenza e nel 1794 il Vescovo Antonio Zorzi, considerati gli antichi documenti e l’importanza della chiesa, decreta l’elevazione a titolo di Pieve e conseguentemente quello di Pievano al parroco titolare.

La Pieve di Gorto diviene Arcidiaconato ed il titolo di Arcidiacono spettava al prete più anziano dell’arcidiaconato stesso; anche Cercivento annovera due parroci con questo titolo.

Nel 1912 il Vescovo Anastasio Rossi recide il legame della Pieve di San Martino con Gorto assegnandola alla nuova forania di Paluzza.

Queste note storiche fanno emergere l’importanza che assume la “XXVII Rogazion di Guart” che ritorna a Cercivento dopo le visite del 2004 e del 2013; l’antica tradizione è riportata in documenti del 1600 e ripresa facendola diventare itinerante, di anno in anno, in una delle Pievi dipendenti.

Così a partire dalle 9.30 le croci adorne di nastri colorati si troveranno nei pressi del Plan da Farie a Cercivento di Sotto dove, chiamate secondo un antico rituale, renderanno omaggio con un bacio alla Croce della Pieve Madre di Santa Maria di Gorto; seguirà quindi, con il canto delle litanie, la processione delle rogazioni che andrà a toccare gli acciottolati, la campagna e le vie del paese. Nelle tre soste, che non mancheranno di porre in risalto le opere della iniziativa “Una Bibbia a cielo aperto”, alla riflessione, alla lettura del Vangelo ed alla testimonianza seguirà l’invocazione sui quattro punti cardinali e la benedizione; la “Messe Grande” in forma solenne e cantata chiuderà la parte religiosa.

La “Rogazion di Guart”, come vuole la più genuina tradizione, si concluderà con un momento di festa nel piazzale del municipio. Tutto il paese sta lavorando affinchè questo incontro divenga una bella occasione per cantare, pregare e gioire assieme nello spirito di una chiesa che unisce tutti nella stessa fede.