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Cacitti (FI): “I sindaci Pd hanno svenduto l’acqua della montagna”

Da decenni la montagna non veniva bistrattata come in questi ultimi due anni e pensare che la delega per questo territorio è rimasta in tasca alla numero due del PD Nazionale, Debora Serracchiani, persona tutta d’un pezzo e che caratterialmente è abituata a non dover chiedere permesso ad alcuno pur di attuare le proprie strategie politiche”. A parlare è Luigi Cacitti, Responsabile di Forza Italia per l’Alto Friuli.

Luigi Cacitti
Luigi Cacitti

“Strategie politiche che stanno affossando la montagna e chi vive in questa parte di territorio già svantaggiata di suo – prosegue l’ex consigliere regionale – I proclami in questi anni sono stati molti, il tutto in perfetta sintonia con l’atteggiamento assunto a livello nazionale del numero uno del PD Matteo Renzi, ma i fatti son ben altra cosa. Nelle piazze di Tolmezzo la Presidente accompagnata da un deputato biancastro di capigliatura che annunciava di volersi incatenare alle colonne del Tribunale dell’Alto Friuli e da una europarlamentare eletta sulla vicenda di Promollo che alla regione costerà oltre 70 MILIONI di euro, garantiva ed assicurava tutti che il Tribunale di Tolmezzo non sarebbe stato chiuso.

In piena campagna elettorale a Tolmezzo – ricorda Cacitti –  la Presidente, l’attuale sindaco Brollo e qualche altro candidato del Centro Sinistra, venivano invitati personalmente da alcuni componenti dell’ex CDA della COOPCA per conoscere le maestranze, con plausi incrociati tra candidati, cda e la stessa Serracchiani, dove quest’ultima elogiava pubblicamente la direzione COOPCA per l’operato, con tanto di foto sui quotidiani locali… La cancellazione di una legge di riforma degli enti locali sviluppata ad hoc per la montagna dalla precedente maggioranza regionale, per passare ad una riforma generale per tutto il territorio regionale, molto più restrittiva e fortemente contestata, corredata da “forzature” di taglio di finanziario verso le amministrazioni comunali non il linea con le politiche regionali e non per ultimo prevedendo il commissariamento di quei consigli comunali che si esprimeranno in difformità dalla norma di riforma voluta dalla zarina romana”.

L’approvazione di una riforma sanitaria che chiude punti di Pronto Soccorso, Ospedali come quello di Gemona del Friuli e che mettono in seria discussione la sopravvivenza di altre strutture ospedaliere da Tolmezzo fino a Cividale del Friuli. La promessa elettorale di sbloccare il patto di stabilità, mai attuata e che ha agevolato la chiusura di molte imprese e il licenziamento di migliaia di persone in pochi anni, alla faccia della tanto conclamata riforma del lavoro “jobs Act”.

E dopo tutto questo, oggi giunge voce attraverso il sindaco di Tolmezzo Brollo di altro ed ulteriore disegno scellerato di questa maggioranza regionale a discapito della montagna e soprattutto per l’Alto Friuli – conclude Cacitti – la svendita di tutta la risorsa idrica di questa zona, con un furbesco passaggio di consegne al Cafc di Udine di tutto il patrimonio idrico della Montagna. Ma la cosa ancor più grave è che questo vergognosissimo disegno che riguarda nostra montagna, verrà attuato grazie al lavoro svolto dietro le quinte da alcuni sindaci del PD della Carnia, assieme a qualche loro ex collega che si è tenuto mentalmente la fascia tricolore addosso, con la speranza di entrare nelle grazie della zarina, servendogli su un piatto d’oro quel poco che è rimasto alla montagna e con il probabile obbiettivo di conquistare preventivamente la pole position alle prossime elezioni regionali e in qualche CDA di alto livello”.