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Allarme terrorismo, in Questura a Udine l’autrice dell’audio Whatsapp

Una donna di 43 anni, di Udine, si è presentata nella serata di ieri alla Questura del capoluogo friulano ammettendo di essere l’autrice di un messaggio audio su WhatsApp, circolato ieri, che paventava attacchi terroristici a centro commerciali e Outlet.
Il messaggio, complice anche il clima di allerta dopo i recenti attentati a Berlino e Istanbul, era stato rapidamente condiviso, soprattutto nell’area del Nordest ma altrettanto rapidamente era stato smentito.

La Questura di Udine in una nota ribadisce che “il livello di attenzione delle Forze di Polizia è attualmente massimo. Si invitano quindi i cittadini a rivolgersi alla Questura o alle altre Forze dell’Ordine nel caso in cui vengano a conoscenza di informazioni che, anche a loro parere, possono costituire elemento interessante”.

Aperto dalla Procura di Udine un procedimento per procurato allarme.

L’INTERROGAZIONE DI BARBARA ZILLI

La consigliera Barbara Zilli (LN) interviene sull’allarme attentati dato via whatsapp e subito smentito, annunciando la presentazione di una interrogazione alla Giunta per fare chiarezza sulla vicenda.

“La gravità delle conseguenze derivanti dalla fuga di notizie dall’interno della Polizia di Stato è inaudita; al netto di questa valutazione che sarà oggetto di sindacato interno al Corpo, ritengo – dice Zilli – inaccettabile che in un momento di altissima tensione come questo, all’indomani dell’ennesima strage (Istanbul), si giunga a smentire una notizia che parrebbe assolutamente vera, contenuta in una circolare indirizzata all’Ufficio di frontiera di Tarvisio, semplicemente per evitare allarmismo sociale”.

“Nella certezza dell’impegno totalizzante delle forze dell’ordine non è accettabile liquidare come avvisi generici o infondati quelli della circolare del 1 gennaio scorso che specificatamente parla di ”possibile attacco terroristico di matrice islamica tra il 2 e il 6 gennaio con impiego di droni e autovetture”.

“In questi giorni dedicati alle festività epifaniche commenta Zilli – invece di gettare acqua sul fuoco sarebbe invece opportuno dare indicazioni alla gente, affinché vi sia la massima collaborazione per individuare eventuali sospettati.

“Con l’interrogazione urgente – chiosa l’esponente della Lega Nord – mi attendo risposte per chiarire i contorni della vicenda legati alla fuga di notizie, assicurando l’individuazione degli autori, ma soprattutto spiegare come sia possibile aver smentito un allarme fondato e specifico quale quello divulgato attraverso la circolare alla polizia di frontiera invece di creare una consapevole collaborazione da parte dei cittadini”.