CarniaCulturaPrimo pianoVideo

Alla Mostra di Illegio quest’anno “Amanti: passioni umane e divine”

“Amanti. Passioni umane e divine”. E’ questo il titolo della nuova mostra che si aprirà ad Illegio dal 21 maggio all’8 ottobre 2017. Un’anteprima, e solo una anticipazione per ora, quella del titolo e quindi del tema – svelato prima della presentazione ufficiale il 15 maggio prossimo in conferenza stampa in Regione e poi a Roma – lanciata con un video sulla pagina Facebook dal curatore della mostra, don Alessio Geretti.




“Amanti. Passioni umane e divine: ecco il titolo della nuova mostra di Illegio – esordisce don Alessio Geretti – che cercherà di risvegliare in tutti noi una domanda formidabile ed emozionante: che cos’è l’amore? In quell’intreccio benedetto e accidentato, carico di sospiri incantati e di malinconie struggenti che è la nostra vita, ci domandiamo da sempre cosa sia davvero l’amore, e se ne saremo raggiunti e se ne saremo degni”.

La mostra di Illegio – continua il curatore – propone una risposta, ripercorrendo le storie dei grandi amanti, liete e tragiche, e i miti antichi che percorrono una vera e propria teoria dell’amore, descrivendo non tanto il sentire dell’uomo passato, ma quello dell’uomo di sempre e aiutandoci ad approdare alla speranza cristiana dell’amore Divino, quando il Consorte che scende dal cielo si presenta, di noi invaghito, domandandoci la mano e presentandoci il suo anello sorprendente. Questo troveremo ad Illegio: e attraverso il tocco delicato delle tavole dorate del Medioevo, o dei profili divini del Neoclassico, o con i brividi impetuosi dei chiaroscuri del Barocco e del Romanticismo, potremmo davvero tutti percepire ancora l’importanza di una domanda centrale, poiché chi sa amare sa vivere”.

Dopo il successo della mostra del 2016 “Oltre. In viaggio tra cercatori, fuggitivi e pellegrini” che ha portato nel piccolo borgo carnico oltre 25 mila visitatori, anche quest’anno è stato scelto un tema che vuole toccare le corde più profonde dell’animo umano. Il Comitato di San Floriano, organizzatore della mostra, propone ogni anno itinerari di arte e di fede incentrati sui temi fondamentali del pensiero cristiano e sulle domande più profonde che scuotono l’uomo d’oggi. Uno dei principali intenti del Comitato è infatti quello di favorire l’incontro tra cultura, arte e fede: ogni anno una nuova esposizione, accompagnata da una ricca serie di appuntamenti culturali e spirituali, animano il piccolo paesino, con un eco di livello nazionale ed internazionale.

PERCHE AD ILLEGIO?

Illegio è un borgo alpino di 360 abitanti in Carnia, raccolto in una conca circondata da una corona di monti a 700 metri d’altitudine. Negli ultimi anni, grazie alle annuali mostre d’arte, in questo piccolo paesino in cui si intrecciano arte, storia, tradizione, archeologia, spiritualità e natura, insieme a sapori e profumi, il Comitato di San Floriano ha saputo offrire il fascino di più di 1000 opere provenienti dai massimi musei del mondo (Musei Vaticani, National Gallery di Londra, Louvre e D’Orsay di Parigi, Prado e Thyssen-Bornemisza di Madrid, Gemäldegalerie di Berlino, Hermitage di San Pietroburgo, Galleria Tret’jakov di Mosca, Kunsthistorisches e Belvedere di Vienna, Galleria degli Uffizi di Firenze, Pinacoteca di Brera, Museo Nazionale di Capodimonte, Gallerie dell’Accademia di Venezia) – e richiamando, dal 2000 a oggi, più di 300 mila visitatori, raggiungendo una fama di respiro europeo, accompagnata da costante successo di critica e stampa. Un piccolo miracolo, di cui i protagonisti sono gli abitanti stessi, ha trasformato Illegio da periferia di montagna a splendida meta di bellezza e straordinario esempio di impresa culturale e di proposta spirituale.

Perché, dunque, ad Illegio? Questa è la domanda più frequente che ci si pone quando si intraprendono i quattro chilometri dell’affascinante tragitto che dall’abitato di Betania, frazione di Tolmezzo, conduce al borgo montano. Percorrendo la strada costruita nel 1917 contendendo lo spazio all’aspro costolone roccioso ed inaugurata durante il primo conflitto mondiale non ci si aspetta certo di raggiungere uno dei poli d’arte e di cultura più vivaci del Nordest. O forse sì?! Chi conosce questa meta infatti ci torna poi sempre, incantato dalle tradizioni popolari, dalla pittoresca Pieve che dall’alto del colle sorveglia la valle.
Quello di Illegio è un piccolo miracolo: il paese negli anni è rifiorito, sono stati compiuti lavori di restauro e abbellimento, sono aumentate le strutture ricettive per offrire migliori servizi ai turisti. Cosa ancora più sorprendente, dietro tali mostre si percepisce l’afflato di un intero paese: la manodopera per gli allestimenti è del posto, le giovani guide – più di un centinaio quelle formate in questi anni – che accompagnano i visitatori tra le stanze della mostra sono di Illegio o dei dintorni, i cassieri che accolgono ogni giorno frotte di turisti sono volontari del paese che mettono a disposizione il loro tempo libero per la comunità. Non solo, Illegio è diventato un modello di piccola imprenditoria e un riferimento per altre nascenti realtà, come la Bibbia a cielo aperto di Cercivento.
Dunque, perché ad Illegio? Probabilmente perché sarebbe impossibile ed improbabile che una mostra del genere possa sorgere altrove. Si pensi ad esempio a quella sottile sfumatura di emozioni che si palesa nell’animo dopo aver percorso i quattro chilometri di strada che portano all’abitato quando la valle si apre rivelando l’incantata bellezza del paese e della pieve. Un senso di stupore che predispone ad una più attenta ricezione del bello nell’animo e nello spirito. Dopo aver visitato questa realtà non vi chiederete più “perché ad Illegio”.

Un pensiero su “Alla Mostra di Illegio quest’anno “Amanti: passioni umane e divine”