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Oltre 20 mila le vaccinazioni “dubbie” in Friuli, scattati i richiami

Si aggira tra le 6.000 e le 7.000 il numero delle persone vaccinate in Friuli dall’assistente sanitaria trevigiana, sospettata di aver finto di somministrare le dosi. Di questi, circa 5.400 sono i bambini e ragazzi che verranno richiamati nel Medio Friuli, a cui vanno aggiunti alcuni altri casi vaccinati in altri Distretti (poche decine per ciascuno) e gli adulti. I dati sono stati diffusi oggi dall’Aas 3 all’esito delle analisi su tutti i campioni di 200 bambini che avevano effettuato con l’assistente trevigiana l’intero ciclo di vaccinazioni. Per primi, verranno richiamati i 2.400 bambini/ragazzi che hanno effettuato l’intero ciclo in giorni in cui era effettivamente in servizio l’assistente trevigiana. Successivamente, verranno richiamati gli altri 3.000, che hanno effettuato solo una parte delle vaccinazioni nei giorni in cui era in servizio.

Sono oltre 20 mila le vaccinazioni “dubbie” eseguite nei giorni in cui l’assistente trevigiana sospettata era in servizio. Di queste – riferiscono i vertici della ‘task force’ regionale per i vaccini – 7.500 sono quelle per Esavalente (difterite, tetano, pertosse, poliomielite, emofilo B, epatite B); 4 mila Mnrv (morbillo, parotite, rosolia, varicella); 2 mila per pneumococco; 4.700 per Tbe (encefalite da zecche) e 350 per Hpv (papilloma virus). Saranno ripetute tutte per il principio di massima precauzione.

I tassi di copertura, almeno parziale, della popolazione friulana che ha accettato le vaccinazioni è elevata. La copertura – è stato riferito – è di almeno il 98% di tutti i ragazzi fra zero e 17 anni vaccinati per l’esavalente, il 100% fra 7 e 17 anni e almeno il 94% fra zero e 6 anni. E’ di almeno l’88% per l’Mnrv, il 95% tra 7 e 17 anni e il 76% tra zero e 6 anni. “Questi tassi di copertura relativamente elevati nella popolazione che ha accettato le vaccinazioni – ha affermato l’Aas 3 – spiegano perché non si sono presentati focolai epidemici in questi anni. Fortunatamente, anche se sei anni sono molti, rispetto alla vita della comunità sono ancora un periodo breve, nel quale la cosiddetta ‘immunità di gregge’ ha funzionato”. Le stime non comprendono i bambini delle famiglie che hanno rifiutato le vaccinazioni (circa il 10%) e quelli che non hanno potuto essere vaccinati per problemi sanitari. Compresi questi, il tasso di vaccinazione si aggira su una copertura dell’88% rispetto a quello ottimale, che sarebbe del 95%.

LA REPLICA DELL’ASSISTENTE SANITARIA 

“Non capisco. Vivo dentro un incubo”. Così l’assistente sanitaria trevigiana, sospettata di aver finto di vaccinare bambini in Veneto e Friuli Venezia Giulia, tra l’altro inducendo la ‘task force’ di quest’ultima regione a richiamare 7.000 piccoli per un richiamo, si difende in un’intervista pubblicata oggi su Il Gazzettino. La stima di metà bambini ‘scoperti’ dalla profilassi in FVG, per la donna “è sicuramente un’anomalia che non so spiegarmi. So però per certo che può bastare uno sbalzo di temperatura per far perdere efficacia a un vaccino”. Sottolinea inoltre che a Udine, a differenza di Treviso “non c’è un confronto con i dati delle mie colleghe. Se anche per loro le percentuali fossero simili alle mie non ci sarebbe più un’anomalia”. L’assistente ribadisce quindi di essere “sempre stata favorevole, e lo sono ancora, alle vaccinazioni. Dovrebbero poi spiegarmi perché e con quali criteri avrei scelto i bambini da vaccinare rispetto a quelli da non vaccinare”, e di avere “la coscienza a posto. So di aver fattos empre il mio dovere durante le vaccinazioni. Ho seguito i protocolli con scrupolo, eseguendo le operazioni con professionalità perché le ritenevo giuste”, conclude.