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Alla frontiera di Tarvisio il supporto di Unhcr e Unicef ai profughi ucraini

Due spazi di supporto per minorenni, donne, famiglie e persone con esigenze specifiche (Blue Dot) sono attivi da oggi in Friuli Venezia Giulia, ai valichi di frontiera di Fernetti e Tarvisio, a sostegno delle persone in fuga dall’Ucraina. Lo annunciano Unhcr e Unicef.

Dall’inizio del conflitto – ricordano in un una nota – sono arrivati in Italia quasi 100 mila rifugiati, di cui oltre 50 mila donne e oltre 35 mila bambini. Di questi, oltre 93 mila sono entrati attraverso i valichi di frontiera terrestre, principalmente quelli di Fernetti e Tarvisio.

I due centri di supporto Blue Dot avviati in partnership, tra gli altri, con Arci, D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza), Save the Children, “vogliono fornire una prima risposta ai bisogni più urgenti delle persone in arrivo”. Si tratta di “luoghi di ristoro e spazi a misura di donne e bambini”. Tra i servizi offerti, individuazione, assistenza e invio di minorenni a rischio e di persone con bisogni specifici ai servizi sul territorio; primo supporto psico-sociale e consulenza legale di base.

“Per i rifugiati il rischio di subire violenza di genere, tratta, abusi, traumi psicologici o di separarsi dalle proprie famiglie è molto alto, soprattutto alla luce del fatto che circa il 90% delle persone in fuga dall’Ucraina sono donne e bambini – ha sottolineato Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per Italia, Santa Sede e San Marino -. Per questo motivo insieme ai partner abbiamo voluto dare una risposta concreta attivando i Blue Dot in frontiera”.

“In tutti i conflitti donne e bambini affrontano sempre rischi specifici. La collaborazione tra Unicef, Unhcr e organizzazioni partner vuole garantire una risposta sistemica e integrata, attraverso un coordinamento degli sforzi a favore di tutti i rifugiati e migranti in ingresso”, ha affermato Anna Riatti, coordinatrice della risposta Unicef in Italia.