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Al Sociale di Gemona il documentario “Come vincere la guerra” di Roland Sejko

Nell’ambito delle celebrazioni del centenario della Grande Guerra, la Cineteca del Friuli presenta al Cinema Sociale di Gemona, mercoledì 28 novembre alle ore 21, Come vincere la guerra di Roland Sejko, prodotto da Istituto Luce Cinecittà. A presentare il film al pubblico ci sarà Luca Giuliani, già collaboratore della Cineteca e nuovo direttore del CRAF, che insieme al regista e a Gabriele D’Autilia ha condotto le ricerche e scritto la sceneggiatura.

Il documentario parte da una ricerca fatta in collaborazione con la Cineteca del Friuli sugli straordinari filmati d’archivio di proprietà del NARA (National Archives and Records Administration) e della Library Congress, cui si aggiungono materiali dell’Archivio Storico Luce, del Museo Nazionale del Cinema di Torino, dell’Imperial War Museum di Londra, dell’ECPAD di Parigi: immagini eccezionali, montate da Luca Onorati e impreziosite dal lavoro sulle musiche di Riccardo Giagni,  che raccontano la Grande Guerra dell’Europa e dell’Italia da un punto di vista originale, quello degli americani.

Muovendosi tra lirismo, documentazione storica e capacità evocativa, Come vincere la guerra si sofferma infatti sull’intervento degli Stati Uniti, nell’aprile del 1917, che determinò una svolta decisiva negli eventi. Oltre alle scene girate al fronte dagli operatori di guerra, si assiste agli appelli dei divi di Hollywood – primo fra tutti Chaplin – in favore dell’intervento statunitense, e a momenti di vita quotidiana in una sempre bellissima Venezia, dove arriva il rumore dell’artiglieria. L’appassionato commento, nelle voci di Massimo Wertmüller e Lucio Saccone, si serve anche delle parole di militari, giornalisti e osservatori diversi fra cui Hemingway, Gramsci, D.W. Griffith.

Delle centinaia di migliaia di soldati che sbarcarono in Europa, giunse in Italia, nel luglio del 1918, solo un battaglione: tremila uomini, ben vestiti ed equipaggiati che servivano a tirare su il morale degli italiani ma che si limitarono essenzialmente a esercitazioni e marce. Quella del 332° Battaglione di Fanteria in Italia è una guerra comunicata più che combattuta: comunicata attraverso divise ordinate, corpi freschi e volti puliti, nonché continui cambi d’abito per dare al nemico l’impressione che il numero di soldati fosse molto maggiore che nella realtà. Una guerra dunque “messa in scena”, dove per la prima volta compare un nuovo mezzo, che sarà protagonista di tutte le guerre del Novecento: la macchina da presa. Da quel momento la storia, i suoi eventi e il suo racconto, non potranno più fare a meno del cinema.