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Ad Avasinis la commemorazione delle 51 vittime dell’eccidio del 1945

“Quello del 2 maggio è un momento di memoria rilevante per Avasinis e non solo perché nel ricordo delle vittime, a cui va la memoria e la riconoscenza dell’intera comunità regionale, si rinnova la commemorazione dei tanti che in quegli anni hanno saputo tenere vicine le famiglie e le comunità locali pur nel dolore e nello strazio di una ferita ancora aperta”.

Questo il concetto espresso dall’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli nel corso delle cerimonie che si sono svolte nella pieve della frazione di Trasaghis, dove il 2 maggio del 1945 si consumò uno dei più tragici eccidi dell’intero Friuli in cui persero la vita 51 civili per mano di un commando nazifascista in ritirata a qualche giorno dalla Liberazione che già veniva festeggiata a Udine e in gran parte del Friuli e della Bassa friulana.

Un messaggio che trova amplificazione nella partecipazione di scuole, cittadini, sindaci – è stato detto – a cui la Storia deve ancora dei chiarimenti su quanto accadde esattamente.

Alla messa celebrata in friulano da don Roberto Bertossi, davanti ad una platea composta dal sindaco di Trasaghis Stefania Pisu, dal presidente della Comunità di montagna del Gemonese Alessandro Marangoni, dai rappresentanti istituzionali, dell’Anpi provinciale e regionale, dell’Associazione nazionale vittime civili della guerra, delle associazioni combattentistiche, ha preso parte anche una delegazione della scuola secondaria di primo grado di Alesso, a cui sono state rivolte principalmente le parole di tutti gli intervenuti, a richiamare il dovere di memoria e di rispetto della storia di cui devono essere consapevoli le nuove generazioni.

Al termine delle orazioni sono state deposte corone di fiori davanti al monumento in memoria della strage del 2 maggio, in cui furono uccisi 18 uomini, 26 donne e 7 bambini molti dei quali trucidati nelle loro abitazioni. Per questo eccidio ad Avasinis è stata conferita la medaglia d’argento al merito civile dal Presidente della Repubblica.