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A Malborghetto-Valbruna ritorna “Risonanze Festival”, dove la natura è musica

La natura non ha bisogno di effetti speciali. Quando diventa palcoscenico, regala un’esperienza musicale nuova. A tu per tu.  Risonanze è questo: scegliere per sé giorni lenti, tra boschi e luoghi di confine. Scegliere di incontrare repertori musicali e strumenti ma soprattutto storie e persone. Senza barriere, nel contatto diretto ed emozionante della vicinanza fisica.  Ai margini e dentro al bosco, dove la natura è palcoscenico e i preziosi abeti diventano musica, ritorna Risonanze Festival nei luoghi del cuore di Malborghetto-Valbruna. Quest’anno in una dimensione più intima. A tu per tu con la musica, in uno scambio più personale con gli interpreti, a diretto contatto con il lavoro dei liutai che con fatica e sapienza regalano suoni alla foresta. La presentazione ufficiale del Festival si è svolta nella sede udinese della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, alla presenza del vicepresidente e assessore alla Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil; del sindaco di Malborghetto-Valbruna, Boris Preschern; del direttore artistico di Risonanze, Alberto Busettini; del presidente della Fondazione Luigi Bon, Andrea Giavon; del presidente di Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini; e del direttore artistico Di Legno Vivo, Davide Fregona.

Anche quest’anno Risonanze permette di scoprire e riscoprire dal vero, nel cuore della foresta di Tarvisio e nel centro abitato del borgo di Malborghetto ricco di patrimoni d’arte locale, i segreti di una terra di confine, dove Italia, Austria e Slovenia creano una koinè ricca e vitale.

Presentazione Risonanze: da sinistra Fregona, Preschern, Anzil e Busettini

Da giovedì 15 a domenica 18 giugno si potranno vivere e condividere quattro giorni di immersione nella grande musica con ospiti internazionali, performance, approfondimenti, sessioni di benessere. Si vive il bosco come luogo d’arte e di rigenerazione grazie allo yoga, mountain bike, bagni di gong in natura. Pensando al pubblico di domani, con concerti ed eventi dedicati ai più piccoli e alle famiglie, a contatto con gli animali della fattoria didattica. Infine il bosco diventa gourmand con Pancor, il pane che chef Stefano Basello realizza con le cortecce di abete.

Il vicegovernatore del Fvg, con delega alla Cultura, Mario Anzil, ha dichiarato: «La nostra è una regione fortunata perché vanta un grande numero di eventi che conciliano appuntamenti di grande spessore culturale con luoghi e scenari naturalistici straordinari. Risonanze è uno di quei festival che conduce il pubblico nella poesia dei nostri luoghi e in particolare nella magia della musica suonata come il vento tra gli alberi e che ricorda il romanzo breve di Dino Buzzati e quel bosco vecchio in cui va ad infrangersi il vento Matteo. È un tempo lento che ci riprendiamo e che ci porta a scoprire le eccellenze del Friuli Venezia Giulia».

«La regione – ha fatto sapere in una nota Stefano Mazzolini, vicepresidente del Consiglio regionale Fvg, impossibilitato a essere presente alla conferenza per un impegno istituzionale – ha rafforzato in questi anni il sostegno al Festival: l’abete di risonanza della foresta di Tarvisio non solo è un’eccellenza conosciuta a livello internazionale da generazioni di liutai e musicisti, ma in questi anni è diventato, grazie a Risonanze, un prodotto culturale e turistico in grado di valorizzare il nostro splendido territorio».

«Grazie al grande lavoro sviluppato in questi anni dal direttore artistico Alberto Busettini, l’intuizione di realizzare un festival di musica classica nel bosco degli alberi di risonanza del Friuli Venezia Giulia è diventata un vero e proprio format regionale – ha ricordato Boris Preschern, sindaco di Malborghetto-Valbruna – . Le interazioni tra cultura-natura-arte presenti all’unisono in Risonanze costituiscono il giusto modo di proporre il territorio e l’ambiente della Valcanale e tutte le sue grandi peculiarità. Con Risonanze abbiamo tracciato una strada, farci conoscere la Valcanale al mondo per le nostre reali particolarità e punti di forza, a partire dalla presenza di questi incredibili alberi che danno origine a strumenti musicali che poi suoneranno nelle più prestigiose orchestre internazionali. Buon Festival a tutti e buona permanenza a Malborghetto -Valbruna».

«Quest’anno abbiamo volutamente fatto un passo indietro dal grande palco delle scorse edizioni: riporteremo gli strumenti e la musica lungo il sentiero degli abeti di risonanza e nel cuore del bosco-commenta Alberto Busettini, direttore artistico di Risonanze – mentre Malborghetto rimane il salotto in cui apprezzare il contatto con gli artisti e la grande musica da camera. E poi l’Officina dell’Arte di Legno Vivo, ad agosto: vogliamo così dare l’opportunità ai tanti turisti che affollano il tarvisiano in quelle settimane di scoprire il legno di risonanza, chiacchierare con i liutai, visitare gli stand e seguire lezioni concerto e conferenze non frontali».

Per l’edizione 2023 il “festival del legno che suona” si sdoppia. Dal 15 al 18 giugno il cartellone di Risonanze con concerti, talk, passeggiate musicali nel bosco ed esperienze in natura, mentre nel week-end del 19 e 20 agosto si terrà l’Officina dell’Arte curata da “Legno Vivo”, per riscoprire dalla voce dei suoi diretti protagonisti l’arte della liuteria.

Il cartellone, che raccorda ispirazione locale a protagonisti internazionali è consultabile, e prenotabile, su www.risonanzefestival.com.

I CONCERTI A PALAZZO E PASSEGGIATE MUSICALI NEL BOSCO

Labirinti sonori, pianoforte e tanta musica per archi: il festival quest’anno guarda con interesse a Mozart e al barocco ma anche al crossover e al folk.  A Risonanze saranno ospiti musicisti provenienti da Sud-Est asiatico, Armenia e Stati Uniti con due modalità distinte. I concerti a Palazzo Veneziano e alla Chiesa della Visitazione e S. Antonio, e le passeggiate musicali nel bosco sabato e domenica mattina.

Ogni sera a partire da giovedì 15 giugno alle 20, nel cortile di Palazzo Veneziano in programma “A tu per tu”, il format che mette in dialogo artisti, protagonisti e pubblico.

Il cartellone dei concerti inaugura giovedì 15 giugno (ore 21) nel salone di Palazzo Veneziano. Pagine per violino e pianoforte di Schubert, Elgar, Saint-Saens e Bartok portano il pubblico in un viaggio nei microcosmi sonori della musica europea tra ‘700 e ‘900. In scena il duo formato da Meri Khojayan e Robert Poortinga, già vincitore del premio di musica da camera del Baden-Württemberg e del premio Luigi Nono.

Venerdì 16 giugno (ore 18.00) a Palazzo Veneziano si terrà la proiezione del film documentario dedicato a Pablo Sarasate, virtuoso spagnolo del violino, realizzata da Meri Khojayan e Robert Poortinga. Alle 21 a Palazzo Veneziano, la clavicembalista Anna Kiskachi porta a Risonanze il progetto Labirinto, un itinerario nella storia della tastiera, da Lully a Piazzolla. Sabato 17 giugno dalle ore 10.00 alle ore 12.00 al Forest Sound Track, Val Saisera è in cartellone una Passeggiata musicale a cura dell’Accademia d’Archi Arrigoni, con la partecipazione di Ulisse Mazzon e Antonio Merici. Alle 21, nella chiesa della Visitazione, l’Orchestra del Friuli Venezia Giulia diretta da Andrea Vitello e il violinista Alan Choo, specialista nel repertorio barocco e primo violino del complesso “Apollo’s fire” propongono un concerto dedicato a Wolfgang Amadeus Mozart con l’esecuzione del Concerto per violino n. 3 in sol maggiore “Straßburg”, K 216 e della Sinfonia n. 38 in re maggiore “Sinfonia di Praga”, K 504. Domenica 18 giugno (passeggiata in Val Saisera con partenza alle ore 10.00) Alan Choo sarà protagonista di un recital per violino solo con musiche di N. Matteis, H. I Biber,G. Tartini, J. Vilsmayr. Domenica 18 giugno, ore 17.00 il festival si conclude tra i boschi in Val Saisera con un crossover tra gipsy jazz, melodie mediterranee e ritmi latini, che vede protagonista trio Accordi Disaccordi composto da Alessandro Di Virgilio, Dario Berlucchi – Chitarre e Dario Scopesi – Contrabbasso. Storie di gitani, racconti dal mediterraneo e sound dal Sud del mondo chiudono Risonanze, dentro l’abbraccio della foresta.

BENESSERE, OUTDOOR E GASTRONOMIA

Musica, arte, artigianato e benessere

Benessere per le orecchie, per gli occhi e per il corpo. “Mountain Bike”, “Yoga per bambini”, “Forest bathing”, “Yoga e bagni di gong”, “I Musicanti di Brema” sono le attività outdoor per adulti, famiglie e bambini che il festival dedica durante la rassegna, un’esperienza condivisa ed immersiva a 360 gradi.

Risonanze è anche food. 

Stefano Basello, lo chef del pane di corteccia amico di Risonanze, inaugura il festival con una degustazione di Pancor, il pane realizzato con la corteccia di abete raccontando una filosofia di cucina che ha abbracciato il principio della ristorazione rigenerativa, secondo cui il ristorante può e deve diventare parte attiva di un territorio, aumentando l’impatto sociale e riducendo quello ambientale. Durante i giorni del festival poi, ci sarà l’occasione per artisti ed ospiti di scoprire le radici culinarie della Valcanale con menù a tema e piatti della tradizione nei ristoranti di Malborghetto e del Tarvisiano.


OFFICINA DELL’ARTE DI LEGNO VIVO

Risonanze propone, oltre ai grandi concerti, un interessante focus dedicato alla liuteria, con artigiani e professionisti del mondo degli strumenti musicali in collaborazione con il progetto OFFICINA DELL’ARTE. Sabato 19 e domenica 20 agosto LEGNO VIVO porta nel cuore di Malborghetto liutai, artigiani e professionisti del mondo del Legno applicato alla Musica. Promosso da “Musicae. Distretto Culturale del Pianoforte”, questo progetto che ormai da anni concentra la propria attività su tutto ciò che ruota intorno al legno di risonanza, propone incontri didattici e performativi in dialogo col pubblico, che approfondiscono caratteristiche, modalità costruttive, repertorio e specificità degli strumenti realizzati a partire dal legno, mettendo in luce tipologie e peculiarità della materia prima rispetto alla sua destinazione d’uso. Accanto a strumenti ad arco, corni, percussioni, chitarre, oboi, fagotti, organi di Barberia, clavicembali, fisarmoniche, pianoforti e altre opere dell’alto artigianato del legno, i visitatori possono apprezzare anche i frutti dell’opera di giovani mani delle future generazioni, che presentano i risultati della pluriennale collaborazione del Distretto con l’Istituto B. Carniello – IPSIA del legno di Brugnera (Pordenone), ovvero arpe celtiche realizzate sotto la guida di Mario Buonoconto, un organo celebrativo ideato da Christian Casse e alcune fisarmoniche diatoniche a mantice, curate da Francesca Gallo. Dalle ore 16 alle 21 stand, lezioni concerto, conferenze, punti di ascolto musicale nel centro del paese, concerti serali e molto altro.