CarniaCultura

La Paluzza del passato in un libro

Nonostante la copiosa nevicata che ha interessato la zona dell’Alto Bût,  la presentazione del libro “La prima metà del ‘900 nel Comune di Paluzza. Vicende e sprazzi di vita” si è regolarmente tenuta sabato pomeriggio con numerosa partecipazione della popolazione locale, che ha raggiunto soprattutto a piedi il centro regionale CESFAM di Paluzza.
900Ad aprire la serata è stato il Sindaco Massimo Mentil, il quale ha ringraziato della loro presenza oltre ai familiari degli autori, il presidente di Secab Luigi Cortolezzis e quello del BIM Tagliamento Domenico Romano, che hanno contribuito alla pubblicazione del volume.
E’ stato il cantautore carnico Matteo Segrado con “Monts di Cjargne” a creare l’atmosfera giusta per il già sindaco Emidio Zanier che ha introdotto l’opera, ricordando la figura ed i molteplici ruoli istituzionali di Emilio Di Lena nella comunità non solo paluzzana: il maestro, il sindaco, il presidente di Secab, il presidente dell’Azienda di soggiorno di Ravascletto, il suo impegno per la parrocchia della frazione natia di Rivo, solo per citarne alcuni. Con le cinque opere precedenti ha regalato ai posteri degli spaccati di vita dell’intera vallata, dopo la sua scomparsa nel 2009 è stato affidato alla professoressa Maria Denise Delli Zotti il compito di portare a temine questo volume, attraverso ricerche certosine negli archivi comunali, ecco le sue parole: “Nascono così anche nel nostro Comune realtà, scuole, cooperative che saranno in grado di aprire diverse prospettive atte a migliorare la vita della popolazione. Su tutto però incombe la grande e forse inutile guerra con le sue molteplici complicanze e conseguenze che porteranno al ventennio fascista prologo, a sua volta, del secondo conflitto. In questi decenni, non facili, Paluzza comunque vive e si trasforma assieme ai suoi cittadini che trovano nella scuola primaria, d’avviamento e di disegno la molla per la loro riscossa culturale ed economica. La riscossa politica era iniziata nel 1911 con il suffragio elettorale maschile, limitato poi dal ventennio fascista, ma che trova la sua completa realizzazione nel 1946 con l’estensione del diritto di voto anche alle donne, con la vittoria della repubblica e l’entrata in vigore, il primo gennaio 1948, della Costituzione. Ma la storia di un Comune è anche attenzione a problematiche più contingenti: la salvaguardia dell’ambiente, uno sviluppo adeguato delle infrastrutture, la cura e la conservazione degli edifici civili e religiosi, l’interesse a garantire la salute fisica offrendo servizi e prestazioni socio sanitarie sempre più efficienti, mantenendo naturalmente un occhio di riguardo alle persone in difficoltà”.

SAM_0096Per dare continuità al testo sull’Ottocento del maestro Di Lena, in calce al testo, è stata aggiunta una cronaca spicciola, giorno per giorno di avvenimenti, decisioni, curiosità che le carte ingiallite hanno nascosto e tramandato per i lettori più attenti, da cui sono emersi valori veri, personaggi senza tempo, momenti di vero progresso e di convinta partecipazione ed altri difficili e controversi, ma vissuti sempre con dignità.

Gli intermezzi musicali di Matteo Segrado con le sue “La Tôr”, “Primavere in Cjargne” e “Partgjan” hanno opportunamente scandito il vissuto di questo cinquantennio suddiviso in 8 periodi distinti ma complementari e ciascuno di essi viene analizzato nel contesto delle varie attività quali l’amministrazione pubblica, i bilanci ed il patrimonio, la difesa del suolo, le opere pubbliche tra cui anche la realizzazione di strade, acquedotti, cimiteri, l’agricoltura, l’istruzione, la sanità e le Chiese.

Infine, la prof.ssa Delli Zotti ha fatto sue le parole del poeta tedesco Bertold Brecht: quest’ultimo asserisce che sui libri compaiono e rimangono i nomi dei re, dei condottieri, dei capi, ma riflettendo scopriamo che con loro vissero, agirono, gioirono, morirono e piansero, soldati, operai, studenti, uomini, donne e bambini: i veri protagonisti della storia collettiva di un popolo, di una nazione, di un paese. A loro bisogna guardare con gratitudine, ma anche con indulgenza, perché nel tempo che hanno vissuto molte sono le conquiste, ma tanti sono gli errori e quindi le cadute e le sofferenze.

A conclusione delle presentazione, non sono mancati gli omaggi floreali, i ringraziamenti all’autrice da parte dei figli del Cav. Di Lena, Maria Luisa e Mauro, e la lunga fila formatasi per dediche ed autografi in attesa del lauto rinfresco predisposto nella mensa della struttura regionale.