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Entro marzo 2016 partono i Centri di assistenza primaria tra Alto Friuli e Collinare

“Il 2016 sarà l’anno del cambiamento per l’assistenza primaria con l’avvio di presidi fisici integrati, sia sotto il profilo della collaborazione di più medici, sia sotto il profilo di una disponibilità del servizio per il cittadino nell’arco dell’intera giornata”.

L'Assessore Telesca
L’Assessore Telesca

Lo ha affermato l’assessore regionale alla Salute del Friuli Venezia Giulia Maria Sandra Telesca concludendo la giornata di studio promossa a Villa Manin di Passariano dall’Azienda per l’Assistenza Sanitaria (AAS) n. 3 Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli, alla presenza di dirigenti sanitari, medici, infermieri e altri operatori della salute.

Telesca, esprimendo “soddisfazione per la natura propositiva dell’incontro e le disponibilità proattive che sono già in campo”, ha indicato un percorso verso il riorientamento dell’assistenza primaria in cui “ci sarà una fase sperimentale nella quale potranno essere messe alla prova differenti opzioni” alla luce delle Linee della Riforma della Sanità regionale, ma senza “imporre un modello iniziale precostituito, bensì accogliendo le proposte dei soggetti che operano sulla salute del territorio in un’ottica di integrazione di professionalità e di reti”.

Nel primo trimestre 2016 “raccogliendo i frutti del lungo lavoro che ha accompagnato la Riforma, partiranno le prime organizzazioni visibili, misurabili e valutabili” promosse dalle varie Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) (nell’AAS n. 3 ce ne sono otto) e raccordate dai Distretti, “veri organizzatori della presa in carico della salute dei cittadini e non semplici uffici amministrativi”.

mappa aft aas 3
La suddivisione delle Aggregazioni funzionali territoriali

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Nella reinterpretazione dell’assistenza primaria in Friuli Venezia Giulia, come ha spiegato l’assessore, “quella del medico di famiglia è una figura centrale, perché in grado di rapportarsi con l’insieme dei problemi che affliggono una persona, specie se il paziente non può contare su adeguate reti familiari”.

Così, accanto ai medici, “diventano sempre più importanti gli infermieri e altre figure professionali che rispondono, in particolare, alle esigenze di una popolazione invecchiata, come i fisioterapisti” ha detto Telesca.

La giornata di studi a Villa Manin, coordinata dal direttore generale dell’AAS n. 3 Pierpaolo Benetollo, si è incentrata al mattino sulla proposta di modelli sperimentati nelle altre regioni d’Italia e nel pomeriggio su un franco confronto tra gli operatori del settore in cui si è fatto il punto sulle esperienze da cui partire e sulle nuove pratiche e i nuovi assetti organizzativi che possono essere messi in atto.

L’obiettivo, come ha ribadito Telesca, non è solo “evitare i ricoveri impropri in ospedale, ma soprattutto soddisfare il requisito della presa in carico del paziente in maniera più complessiva e continua, tale che essa non risponda solo alla patologia di singoli organi”.