REGIONE: Bortuzzo (Ln) vuole il friulano anche in consiglio regionale

Serve un atto forte del
Consiglio regionale a supporto dell’iter operativo della legge
nazionale n. 482 per la tutela delle lingue minoritarie che vede
in questo periodo genitori e scuole alle prese con le richieste
d’insegnamento della lingua friulana.

In tal senso il consigliere della Lega Nord e vicepresidente del
Consiglio regionale Matteo Bortuzzo anticipa in una nota che,
nella prossima seduta d’Aula del primo febbraio, inviterà tutti i
consiglieri e gli assessori regionali e i componenti dell’Ufficio
di presidenza che sono nelle condizioni di poterlo fare, a
esprimersi nei loro interventi, o in parte degli stessi, in
friulano.

Ancora una volta la gente corre più della politica, aggiunge
Bortuzzo, o di quella politica di parte che ha avversato o è
rimasta scettica rispetto all’esigenza attuale di considerare con
la dovuta serietà la tutela della lingua friulana e di tutte le
lingue parlate in questa regione.

A una prima verifica emerge che l’ultima generazione di
giovani genitori chiede, a grande maggioranza, per i
propri figli l’iscrizione ai corsi d’insegnamento della
lingua friulana nelle scuole materne, elementari e medie.
E’ un dato, questo, che fa giustizia nei confronti di quegli
aspetti che sono collegati strettamente all’identità di un
popolo e alla dignità che va riservata alla sua lingua,
offrendo l’opportunità ai cittadini di domani di poter
socializzare fin dai primi anni con l’uso della propria
parlata.

Bortuzzo evidenzia come siano pochi e sempre gli stessi gli
elementi che caratterizzano le più forti autonomie d’Europa: la
lingua, la scuola, la fiscalità e le relazioni estere. La
specialità statutaria della nostra Regione non di meno è legata a
queste caratterizzazioni.

Esprimersi in friulano in Consiglio regionale, conclude Bortuzzo,
può essere anche una forte risposta a quanti avversano la legge
482 e che anche in questa fase cercano di contrastarne l’iter con
iniziative subdole e strumentali