MOGGIO- Ermolli, riunione con l’assessore regionale Bertossi

L’assessore regionale alle Attività
Produttive ha convocato a Udine una riunione sulla cartiera
Ermolli di Moggio Udinese, alla quale hanno partecipato i
rappresentanti della proprietà, dell’Assindustria friulana, del
sistema bancario, della Friulia (il presidente Franco Asquini)
delle organizzazioni sindacali, dei lavoratori, per valutare la
situazione in vista dell’assemblea dei soci del gruppo Ermolli,
prevista per lunedì 28 giugno.

In particolare sono state esaminate le tre proposte finora
manifestatesi per l’acquisizione dello stabilimento moggese
(occupa 220 maestranze), oppure della stessa cartiera di Moggio e
dell’altra di proprietà Ermolli che si trova a Crevacuore, in
Piemonte, nella quale sono impiegati altri 140 lavoratori.

Com’è stato ricordato, la Regione dal mese di ottobre sta
sollecitando la proprietà a una soluzione che possa garantire le
maestranze e offra prospettive certe per il futuro della cartiera
moggese. E il fatto che a tutt’oggi la vicenda non si sia ancora
risolta è dovuto alle difficoltà di interlocuzione anche tra la
Regione e la proprietà.

Proprietà, è stato detto, che non ha mai imboccato una strada
precisa e risolutiva.

Alla lue di ciò, l’Assessore era anche stato presente a Moggio
assieme ai sindacati e alle rappresentanze della Rsu a una
videoconferenza con il consiglio di amministrazione della
Ermolli.

Anche in tale sede si era insistito con la proprietà affinchè
accelerasse i tempi verso la soluzione. Ma senza risultati
concreti, se non il trasferimento della sede legale della società
a Moggio udinese.

L’obiettivo prioritario della Regione, che vede concordi le
rappresentanze sindacali, è tuttora quello di tutelare la piena
occupazione nella fabbrica di Moggio, e per questo traguardo è
stato manifestato cauto ottimismo alla luce delle proposte
avanzate.

In particolare, quella di due industriali del Veneto (presente
uno dei due, Dal Mas) e della Lombardia, contempla la risoluzione
cosiddetta “in bonis”, ossia preventiva all’assemblea del 28, in
modo da pervenire a una soluzione extragiudiziale. Punta alla
ripresa dell’attività e alla sua specializzazione in una fascia
specifica di prodotto cartario, alla quale, in un secondo tempo,
sarebbe riconvertito anche lo stabilimento di Crevacuore,
all’interno del quale però sarebbero messe in mobilità una
cinquantina di persone.

Altre due proposte si sono manifestate nel frattempo. Una cordata
di imprenditori carnici guidata dal commercialista Sisto Iob, che
prevederebbe l’affitto del solo stabilimento moggese, e una di
imprenditori friulani guidata dall’austriaco Aller. Entrambe le
due proposte garantirebbero la piena occupazione a Moggio
udinese, ma soltanto la seconda, per l’acquisizione dello
stabilimento, richiederebbe il concorso della Friulia.

La Regione ha comunque sollecitato la proprietà a individuare,
qualora la prima delle tre proposte non arrivasse alla soluzione
preventiva a quelle giudiziali entro l’assemblea (il che
comporterebbe l’immediata nomina di un commissario liquidatore),
una soluzione atta a risolvere in tempi rapidissimi la
situazione.

Cioè a scegliere eventualmente, a pochi giorni dall’assemblea del
28, una delle cordate e il suo programma di ripristino
dell’attività nello stabilimento. Ciò consentirebbe infatti alla
Ermolli di riprendere la produzione salvaguardando il pacchetto
di clienti, con le prospettive di mantenimento dell’attuale
livello occupazionale.