TOLMEZZO- Speleologi carnici in Bosnia

Parte il 2 settembre il progetto ³Grotte senza confini². Il progetto nasce da un¹idea degli speleologi carnici, che aderiscono alla sezione ³Cai² di Tolmezzo, e ha come finalità lo scambio umanitario, scientifico e culturale. Gli speleologi carnici e quelli Novaresi operano fin dal 2002 in Bosnia Erzegovina e nel 2003 hanno organizzato la prima spedizione speleologica italiana in Bosnia Erzegovina. L¹esperienza maturata durante la spedizione è stata ricca d¹emozioni sia dal lato esplorativo, con la scoperta di nuove cavità, che umano, culminato nel dono di materiale tecnico per la speleologia messo a disposizione dai gruppi speleologici del Friuli e di Trieste. Gli speleologi italiani e bosniaci hanno operato in sinergia, confrontando le metodologie di ricerca e di esplorazione usati nei rispettivi Paesi. Oltre a dover affrontare le classiche difficoltà della speleologia, si è reso necessario muoversi in un ambiente reso inospitale dagli eventi bellici. Il progetto prevede quest¹anno lo svolgimento di un corso d¹introduzione alla speleologia per allievi bosniaci da tenersi nella capitale Sarajevo. L¹iniziativa permetterà di promuovere e diffondere le nuove tecniche d¹esplorazione ipogea, aggiornando gli speleologi bosniaci e permettendo di eseguire le esplorazioni nella massima sicurezza; inoltre si creeranno le basi per una futura Scuola di speleologia in Bosnia. Il corso si svolgerà dal 3 al 12 settembre con 4 uscite pratiche in grotta, 3 in palestra e 4 lezioni teoriche. Il direttore è il professor Jasminko Mulaomerovic, presidente del gruppo speleologico di Sarajevo; direttore tecnico sarà Gian Domenico Cella. Per l¹organizzazione logistica tutto fa capo ad Antonino Torre. Gli istruttori che effettueranno le lezioni ­ Simone Milanolo, Antonino Torre, Umberto Tolazzi e Marco Meneghin ­ provengono dalla Scuola nazionale di speleologia del ³Cai², sezioni di Tolmezzo e Novara, con la partecipazione di un istruttore della Società speleologica italiana che, ha patrocinato il progetto insieme alla Federazione speleologica del Friuli-V. G. e alla Federazione speleologica bosniaca.