MOGGIO-Ermolli, precisazione dei lavoratori

Proponiamo un comunicato emesso dai Lavoratori dalle le RSU del Cartificio Ermolli di Moggio Udinese.
I lavoratori intendono chiarire alcuni aspetti in relazione agli ultimi avvenimenti nella vicenda Ermolli ed in particolare in merito all’incontro con i rappresentanti della multinazionale sudafricana Sappi.

Sei acquirenti hanno manifestato reale interesse per rilevare, in varie maniere, il gruppo Ermolli e tutt’ora risultano interessati all’acquisizione. Di questi sei possibili acquirenti, tre sono delle grandi multinazionali del settore cartario che hanno diversi stabilimenti in Italia e all’estero, la cui competenza e solidità non sono assolutamente discutibili. Gli altri tre sono composti da “cordate” di imprenditori locali sempre del settore cartario, radicati nel territorio e impegnati in prima persona nell’operazione.

Le tre “cordate” locali hanno messo per iscritto le loro intenzioni specificando in modo esauriente il loro piano occupazionale e industriale, in particolare garantendo la piena occupazione per lo stabilimento di Moggio Udinese e illustrando in maniera dettagliata il piano industriale e il tipo di produzione prevista.

I lavoratori sono a conoscenza dell’interessamento della Sappi da ben tre mesi. In questo tempo i rappresentanti della multinazionale hanno già visitato lo stabilimento di Moggio Udinese ben due volte. Non più tardi di una settimana fa, si sono recati a Milano presso la sede dove esiste la possibilità di accedere a tutti i dati aziendali. Crediamo che questo fatto, unitamente all’indubbia competenza industriale nel settore, sia sufficiente per poter elaborare un piano industriale e occupazionale attendibile da sottoporre a noi lavoratori.

Vogliamo sottolineare che fino ad oggi non abbiamo MAI RICEVUTO alcun documento dalla Sappi in merito a occupazione e sviluppo industriale, solo vaghe parole a volte contraddittorie, mirate sostanzialmente a ribadire che Sappi è un grande gruppo industriale con grande capacità finanziaria, disposta a investire in questa cartiera.

Con queste premesse e senza soffermarci sull’atteggiamento scellerato della proprietà che a tutti è ben noto, arriviamo all’ultimo incontro (il terzo) di giovedì 16 presso l’associazione industriale di Udine. I rappresentanti Sappi hanno parlato per circa 30 minuti esponendo le loro intenzioni SOLO A PAROLE senza produrre ancora una volta alcun documento. L’unica novità sostanziale emersa è che ora, contrariamente a quanto affermato in precedenza, puntano esclusivamente allo stabilimento di Moggio Udinese, disinteressandosi a quello di Crevacuore, minando così la competitività dell’azienda sul mercato.

Nonostante la mancanza ASSOLUTA di garanzie scritte da parte di Sappi, i lavoratori come segno di buona volontà avevano comunque deciso di riunirsi in assemblea generale per esaminare la proposta della multinazionale riservandosi di dare una risposta nel giro di 24 ore.
Il capo delegazione Sappi, con nostro disappunto, aveva concesso solo un ora di tempo per prendere una decisione in merito alle loro PAROLE, pena il loro ritiro dalla trattativa. A questo assurdo ultimatum, i rappresentanti dei lavoratori hanno risposto che non era possibile assumersi la responsabilità di una così grave decisione senza prima aver riunito l’assemblea generale per approfondirne tutti gli aspetti. La delegazione Sappi ha rifiutato in modo secco tale proposta adducendo motivazioni inerenti alle disposizioni ricevute e si è ritirata immediatamente e senza appello dalle trattative. L’ultima espressione usata del capo delegazione è stata -:”avete perso il treno che salvava lo stabilimento e il vostro futuro, e voi ne siete i responsabili”

Il “treno” della Sappi non sappiamo dove conduce, che percorso fa e quanto costa il biglietto. Avremmo dovuto salirci a occhi chiusi, solo ed esclusivamente perché lo fanno apparire come un bel treno luccicante.

Ci appelliamo alle forze economiche ed istituzionali della nostra regione affinché facciano fronte comune a sostegno si una rapida soluzione della crisi Ermolli per permettere all’azienda di rimane radicata in questo territorio, valorizzando le capacità e le risorse umane.