CARNIA- “Carniacque spa” referente unico per il territorio

Il consiglio della Comunità montana della Carnia ha posto le basi per una nuova politica nella gestione dei rifiuti e del ciclo integrato delle acque e lo ha fatto approvando, nel corso della riunione tenutasi ieri a Tolmezzo, due protocolli d’intesa. Il primo ha identificato in Carniacque Spa (società di cui fanno parte la Comunità montana della Carnia e quella del Gemonese, Canal del Ferro e Valcanale, oltre al Bim del Tagliamento e a diversi Comuni dell’Alto Friuli) il soggetto unico per la gestione del ciclo integrato delle acque sul territorio, mentre il secondo ha dato via libera alla partecipazione dell’Ente alla costituzione dell’Ato (Ambito territoriale ottimale) dei rifiuti della provincia di Udine. “Il protocollo d’intesa per la gestione unica del ciclo integrato delle acque – spiega il presidente della Comunità montana, Lino Not – è stato approvato a larghissima maggioranza, con l’unico voto contrario del sindaco di Paularo, Sergio Tiepolo. Si tratta di una scelta strategica determinante per tutta la Carnia, i cui Comuni, anche in seguito ai numerosi incontri illustrativi organizzati nelle vallate, si sono dimostrati disponibili a superare le frammentazioni esistenti e a dare in gestione a Carniacque Spa i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione delle acque reflue. Un ruolo importante, in quest’ottica, è spettato al Comune di Tolmezzo, che ha recentemente deciso di affidare questo servizio proprio a Carniacque”. Entro qualche settimana verranno vagliate, da parte della Comunità montana, le adesioni di ogni singolo Comune del comprensorio e, nel giro di pochi mesi, il progetto dovrebbe avere ufficialmente inizio. Soddisfazione, per il lavoro svolto dall’Ente al fine di ottenere una politica di gestione autonoma del ciclo integrato delle acque da parte del territorio, è venuta anche dal consigliere Romano Lepre.
Nel corso del consiglio, inoltre, è stata approvata la variazione di bilancio, illustrata dal vice-presidente Luigi Cortolezzis, che comprende diversi interventi, fra cui l’incremento dei finanziamenti per la viabilità forestale, pari a 169mila euro, la compartecipazione per la certificazione ambientale 14001 dei Comuni per 18mila euro, e l’implementazione del capitale di spesa inerente al cofinanziamento di progetti comunitari, pari a 180mila euro. Ampiamente discussa è stata, inoltre, l’opportunità di aderire, insieme a Provincia, Comune di Udine, Net Spa e Exe Spa, al progetto per la gestione coordinata e integrata dei sistemi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti a livello provinciale e alla costituzione dell’Ato. Il protocollo, approvato con 19 voti favorevoli, 10 contrari e 3 astenuti, prevede la gestione degli impianti da parte di Exe Spa, che assumerà la denominazione di Friulimpianti, mentre la gestione dei servizi sarà affidata alla Net Spa, che assumerà il nome di Friulservizi. La Comunità montana si impegnerà ad acquisire una quota di parteciapazione al capitale sociale di Exe Spa, che passerà dall’attuale 0,26% al 3%, e a conferire alla stessa l’impianto di Villa Santina. Pareri contrari e maggiori richieste di informazioni sono venuti da Tiepolo, dal primo cittadino di Arta Terme, Giovanni Battista Somma, e dal sindaco di Comeglians, Flavio De Antoni, che ha indicato come: “Non ritengo ancora opportuno approvare un protocollo d’intesa senza sapere con chiarezza se vi sarà o meno un vantaggio in termini economici per i Comuni della Carnia”. Il presidente Not, nel corso del dibattito, ha evidenziato le opportunità derivanti, al territorio, dall’adesione al progetto. “Questo accordo – ha chiarito – porterà un contenimento dei prezzi che riguarderà tutti soggetti interessati e, fra essi, anche i Comuni della Comunità montana”.