GEMONA- Il sindaco Marini in visita ufficiale a Lubiana

Il sindaco Gabriele Marini in visita ufficiale a Lubiana. Scopo: trarre alcuni spunti utili per la ricostruzione del Castello di Gemona. Per tutta la giornata di mercoledì il primo cittadino è stato ospite della responsabile della Sovrintendenza di Lubiana e di una guida del Centro visite del castello di Lubiana, dove Marini è giunto accompagnato dal responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Gemona, l’ingegner Edoardo Vales e dal progettista della ricostruzione del castello di Gemona, l’ingegner Angelo Giglio. Era inoltre presente, a titolo personale, il funzionario della Sovrintendenza di Udine, l’architetto Giuseppe Franca. “La visita alla fortezza di Lubiana – spiega il sindaco – ci ha offerto l’occasione per cogliere qualche suggerimento che ci verrà utile nel momento in cui andremo in concreto a ricostruire il nostro, di castello. In particolare, c’interessava capire come i nostri amici sloveni avevano risolto il problema derivante dalla necessità di far “convivere” materiali edilizi moderni, con quelli antichi utilizzati per erigere le mura e gli edifici originari. Ne abbiamo parlato in maniera approfondita con il progettista. La storia del castello di Lubiana è piuttosto simile a quella del castello di Gemona, dal momento che pure il castello di Lubiana è stato distrutto da un terremoto (nel 1511), dopodichè ha perso le sue funzioni difensive e i suoi locali sono stati utilizzati per le carceri. A partire dagli anni ’60 il complesso fortificato è stato al centro di una lunga ristrutturazione, con relativa riorganizzazione degli spazi, tant’è vero che oggi vi trovano spazio anche strutture didattiche e servizi di ristorazione, vi si svolgono convegni e mostre ed è oggetto di grande interesse da parte dei turisti”. “Ho trovato molto interessanti – prosegue il sindaco di Gemona – i lavori eseguiti nei sotterranei, dove sono stati ricavati ulteriori spazi operando a ridosso delle antiche fondamenta. E mi ha sorpreso non poco l’audacia degli accostamenti: acciaio Cor-ten e cemento accanto alle mura antiche. Credo che da noi una soluzione del genere sarebbe improponibile”. “In definitiva – conclude Marini – devo dire che si è trattato di un’esperienza molto interessante e che ci ha dato qualche idea su come utilizzare gli spazi ridotti che ricaveremo all’interno della torre delle ex carceri”.