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VIDEO – Nuove esperienze turistiche in Carnia con il progetto Excover

Il progetto EXCOVER (Interreg V Italia-Croazia), il cui acronimo sta per “Esperienza, scoperta e valorizzazione delle città, tesori nascosti e siti dell’area adriatica”, si concluderà giovedì 30 giugno a seguito dell’incontro finale tra i partner che si è svolto ieri a Gospić, in Croazia.

I partner di progetto sono 13, di cui 10 territoriali: la Comunità di montagna della Carnia, con le municipalità di Ovaro, Paularo e Prato Carnico, il Comune di Rive d’Arcano, il Delta del Po attraverso l’agenzia di sviluppo Delta2000, il Comune di Campobasso, l’ente Parco Naturale Sasso Simone e Simoncello, il comune di Predappio, il Gal Montefeltro in Italia, la contea Lika-Senj con la municipalità di Gospić, la contea di Primorje-Gorski Kotar con la municipalità di Rijeka, la contea di Karlovac in Croazia. I partner territoriali sono stati supportati nel loro lavoro da 3 Università, quelle di Udine e Bologna in Italia e quella di Zara in Croazia (https://www.italy-croatia.eu/web/excover).

Il progetto è partito dal presupposto che in Italia e in Croazia ci sono molte piccole città e borghi con beni culturali e naturali molto rilevanti ma visitati da un numero di turisti più basso rispetto alle potenzialità delle risorse locali e agli sforzi che vengono prodotti dalle piccole comunità per darne adeguata visibilità. In questi 3 anni e mezzo (da gennaio 2019 a giugno 2022) il lavoro si è concentrato proprio con l’obiettivo di attrarre un turismo sostenibile mettendo in luce le potenzialità del territorio e la ricchezza dell’offerta locale, attraverso il coinvolgimento della gente del posto.

Per fare questo, pur con le difficoltà causate dal protrarsi della pandemia, i partner si sono innanzitutto concentrati sull’analisi della situazione esistente, sia attraverso la valutazione della propensione al coinvolgimento della popolazione locale in ambito turistico, sia attraverso l’analisi della percezione che i turisti soggiornanti in località limitrofe presentavano rispetto alle destinazioni considerate dal progetto. I risultati dell’analisi, coordinata dall’Università di Bologna, hanno quindi permesso di creare un quadro più chiaro rispetto alle potenzialità di sviluppo turistico di ciascuna località, sulla base del quale impostare le attività successive. In questo senso, il cuore delle attività di analisi è stato quello che, in collaborazione con l’Università di Udine e, in particolare con Donatella Cozzi e Monica Pascoli, ha permesso di dare voce agli abitanti dei 3 comuni pilota (Ovaro, Paularo e Prato Carnico) con la raccolta, attraverso interviste approfondite, delle loro opinioni relativamente al patrimonio materiale e immateriale della comunità meritevole di essere valorizzato. E’ stata quindi di cruciale importanza l’adozione di un metodo partecipativo, grazie al quale i locali sono stati coinvolti nella creazione dell’immaginario turistico del luogo, con l’obiettivo di renderlo così più attrattivo anche per i potenziali turisti. I risultati dell’indagine sono poi stati caricati, sotto forma di punti di interesse, su un database da cui si è partiti per la creazione delle mappe parlanti, uno strumento attraverso cui restituire ai turisti lo spirito del luogo (www.excover.eu).

Sulla base dei dati raccolti, i promotori hanno provato a immaginare 5 esperienze turistiche, per poi, con il fondamentale supporto di PromoTurismoFVG e del consorzio Alpi Dolomiti Friulane/Silent Alps, identificarne due che fossero sia più fattibili, sia più rispondenti alle esigenze del mercato, ovvero quelle legate ai temi della musica e dell’artigianato tessile. Sulla base di ulteriori valutazioni si è optato per sperimentare, almeno in questa prima fase, la proposta a tema musicale, declinandola in forma calendarizzata lungo tutto il corso dell’estate con il nome “Rotte musicali in Carnia” (www.turismofvg.it/it/carnia-rotte-musicali). Per dare vita a questa proposta, c’è stato un confronto con 3 soggetti, molto attivi in campo musicale e la cui attività era stata identificata dalle stesse comunità locali come particolarmente significativa e meritevole di ricevere maggior visibilità: il laboratorio dei Fratelli Leita a Prato Carnico, quello dei Fratelli Rossitti a Tolmezzo e la Mozartina di Paularo. 

Riprendendo la descrizione proposta sul sito dell’esperienza, i Fratelli Rossitti danno forma a violini, viole e violoncelli amalgamando i pregiati legni di risonanza delle conifere locali e soppesando materia e spazi nel rispetto della tradizione liutistica di tre generazioni. A Prato Carnico i fratelli Leita (nella foto di copertina) costruiscono clavicembali utilizzando legno proveniente da una filiera ecosostenibile e certificato PEFC, una realtà artigianale che, basando le proprie realizzazioni sulla creatività e sull’unicità, ha conquistato le sale ed i teatri di tutta Europa. Questo mondo musicale diffuso trova il suo culmine nella Mozartina di Paularo, dove l’antico palazzo Scala accoglie gli appassionati musicofili negli esclusivi ambienti interni che ospitano una rara collezione di strumenti antichi e ancora perfettamente funzionanti voluta e realizzata dal Maestro Canciani.

Grazie al Progetto EXCOVER, quindi, i partner italiani e croati hanno contribuito alla riscoperta dei tesori nascosti delle loro zone, promuovendo sia un approccio più sostenibile al turismo sia, soprattutto, una metodologia innovativa per cui i locali, attraverso il coinvolgimento attivo nella rappresentazione delle loro comunità, sono stati protagonisti nella creazione dell’immaginario turistico del luogo.