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Un progetto per affrontare la diminuzione di neve nelle località turistiche alpine

Il cambiamento climatico sta avendo un forte impatto sulle destinazioni turistiche invernali a bassa e media quota della regione alpina. Come attesta il Consiglio Nazionale delle Ricerche italiano (CNR), nell’ultimo secolo, la durata del manto nevoso si è accorciata di oltre un mese. La mancanza di neve, la contrazione della stagione invernale e costi sempre più alti per il mantenimento e il rinnovamento delle infrastrutture sono alcune delle sfide che questi luoghi devono affrontare. Il calo del flusso turistico e una maggiore difficoltà nell’ammortizzare gli investimenti stanno causando la chiusura di molti comprensori sciistici, contribuendo ad accentuare il trend di spopolamento delle aree montane.

“BeyondSnow” è stato lanciato per affrontare queste sfide e aiutare le località turistiche montane a superare la propria dipendenza dalla neve. Solo poche località, infatti, potranno basare il proprio futuro socioeconomico su attività come quella del turismo sciistico che necessita acqua, energia e ingenti investimenti.

L’obiettivo del progetto è di accrescere la resilienza delle località turistiche invernali al cambiamento climatico attraverso la creazione di un Modello adattivo di resilienza (Resilience Adaptation Model). Per elaborarlo, verranno raccolti dati rilevanti sulle condizioni dell’arco alpino, realizzata una mappa delle vulnerabilità e proposte le possibili alternative di sviluppo turistico.

Per la prima volta verrà realizzato uno strumento digitale accessibile gratuitamente a imprese, autorità e comunità alpine. Il Resilience Decision-Making Digital Tool – RDMDT, attraverso l’elaborazione dei dati e delle esperienze raccolte, genererà raccomandazioni utili alla transizione verso modelli turistici sostenibili, che potranno aiutare a preservare e migliorare i beni territoriali e ad adottare approcci basati sul rispetto dell’ecosistema montano.

Il progetto riunisce enti pubblici e privati ed esperti di sei paesi alpini (Italia, Francia, Svizzera, Germania, Austria e Slovenia) che insieme elaboreranno percorsi di sviluppo sostenibile, processi di transizione e soluzioni attuabili. Tra le competenze dei Partner si annoverano: la ricerca scientifica e applicata di rilievo internazionale, lo sviluppo di tecnologie innovative, il coinvolgimento attivo della cittadinanza e degli stakeholder e l’approccio ecologico e la sua divulgazione.

Nel corso dei prossimi tre anni, verranno co-progettate e realizzate attività di sensibilizzazione e formazione in 10 aree pilota distribuite in tutto l’arco alpino per coinvolgere cittadini e decisori a tutti i livelli, sia tecnici che politici, e per garantire che i modelli sviluppati e i percorsi tracciati soddisfino i bisogni delle comunità e dell’ambiente.
Il progetto mira, inoltre, a creare linee guida politiche per una regione alpina resiliente.

La situazione attuale nelle nostre montagne – dice Andrea Omizzolo di Eurac, lead partner del progetto – evidenzia lo stato critico di molte destinazioni turistiche invernali. La mancanza di neve sta causando gravi difficoltà alle comunità e alle imprese locali. BeyondSnow vuole rendere queste comunità più resilienti al cambiamento climatico, diminuendo la loro dipendenza dalla neve, fornendo alternative per un turismo sostenibile e contrastando lo spopolamento montano. Queste soluzioni saranno utili per le nostre aree pilota ma anche per tutte le comunità dell’arco alpino”.

BeyondSnow costituisce un contesto privilegiato per poterci confrontare con realtà alpine simili alla nostra – afferma Ermes De Crignis, presidente della Comunità di montagna della Carnia –. Assieme ai partner osservatori del progetto ARPA FVG e Promoturismo FVG, gestore dell’impianto di risalita di Pradibosco in comune di Prato Carnico, abbiamo individuato tale impianto come laboratorio di studio in cui elaborare per tempo proposte progettuali da condividere con la comunità al fine di agire fin d’ora per ampliare le prospettive di sviluppo locale che vadano oltre all’economia legata alla neve come abbiamo perseguito fino a oggi”.

(nella foto l’impianto di Pradibosco)