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Tragedia ferroviaria in Puglia, la solidarietà del Comitato Pendolari Alto Friuli

Drammatica la tragedia ferroviaria accaduta ieri in Puglia, lungo la linea a binario unico tra Corato e Andria, nel Tavoliere pugliese che al momento ha portato il bilancio a ventisette morti recuperati tra i rottami, mentre i feriti sono oltre cinquanta. “Una tragedia inammissibile”, per il capo dello Stato Sergio Mattarella. “Bilancio assurdo e inaccettabile”, ha scritto il premier Matteo Renzi su Facebook, dopo essersi recato in Puglia.  La Polfer di Bari ha estratto intatta la scatola nera del treno proveniente da Bari coinvolto nella strage di Andria.

Sula questione è intervenuto ieri con alcuni post sulla propria pagina Facebook, il Comitato dei Pendolari Alto Friuli che dopo aver testimoniato la propria solidarietà, ha inquadrato la situazione in alcuni punti:

VIAGGIAMO SICURI SUI BINARI RFI NELLA NOSTRA REGIONE.
A margine dell’incidente terribile di oggi, per il quale non si può che esprimere dolore e vicinanza, occorre evitare la psicosi e forme di disinformazione. Per questo, alcuni promemoria.

UNA LINEA A BINARIO UNICO NON È DI PER SÉ PERICOLOSA. La rete RFI (FS) è dotata di sistemi automatizzati di sicurezza per cui due treni non possono trovarsi sulla stessa sezione di blocco (tratta).
Esistono alcune linee secondarie in Italia (non RFI) che hanno ancora in parte sistemi più vulnerabili (sulla linea pugliese del grave incidente di ieri gli impianti più moderni non sono su tutta la linea e l’incidente si è verificato proprio su un pezzetto di linea ancora gestito con sistemi ormai piuttosto desueti come il “blocco telefonico”; questo senza voler attribuire cause alla tragedia ma solo per riportare un quadro di fatto).
Sulle linee RFI in Friuli Venezia Giulia, anche qualora a semplice binario, così come nel resto d’Italia, gli standard di sicurezza sono ormai molto elevati.

Non c’è motivo, quindi, di allarmismi.
Non resta che auspicare che anche le linee secondarie fuori rete nazionale, che poi secondarie non sono, adeguino via via gli standard (ovvero: che gli indirizzi di politica dei trasporti locale e nazionale vadano in tal senso).

L’ALTERNATIVA AL TRENO sarebbe l’auto? Purtroppo sarebbe potenzialmente molto peggio. Il numero di morti sulle strade in un weekend è stato spesso superiore a quello del singolo incidente ferroviario.

Dopo l’incidente di Crevalcore non si sono più verificati incidenti su tratte RFI a binario unico: non è un caso.