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Tante firme per dire no alla chiusura del Punto di primo intervento dell’ospedale di Gemona

Una lettera per dire no alla chiusura del Punto di Primo Intervento dell’ospedale di Gemona. L’hanno firmata una quarantina di persone, ma altre se ne stanno aggiungendo dopo che il documento è stato reso di pubblico dominio.
Lo proponiamo integralmente.

Come cittadini del territorio del Gemonese scriviamo questa lettera per manifestare il completo dissenso verso la decisione dell’Assessore Regionale alla Sanità Riccardi di chiudere il Punto di Primo Intervento (ex Pronto Soccorso) dell’ospedale di Gemona.
Questo per noi è l’ennesimo affronto che il nostro territorio subisce da scelte “puramente politiche” che non vengono pianificate su dati concreti ma che in un momento difficile di emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo lo condannano ulteriormente ad un isolamento sociale ed economico rispetto al resto della regione.
Già nel 2014 l’ex Pres. Serracchiani decise di chiudere il Pronto Soccorso di Gemona usando dati falsi e di questo ne abbiamo ampiamente le prove.
Non ci siamo dimenticati di questo gravissimo affronto soprattutto verso chi ha visto la propria vita venir salvata proprio nel PS di Gemona!
Ora il Punto di Primo Intervento viene chiuso dalla politica regionale perché si afferma che c’e’ l’emergenza COVID. ANZI, SI PALESA ADDIRITTURA IN FRETTA E FURIA LA COMPLETA CHIUSURA DI TUTTO L’OSPEDALE di Gemona, l’offerta politica alternativa che viene data è accettare malati di Covid che hanno superato la fase acuta della malattia provenienti da Udine… prendere o lasciare!
Ci chiediamo come siano possibili questi repentini cambiamenti di idea che sembrano più un ripiego dell’ultimo minuto, soprattutto se si considera che era stato già reso operativo e attrezzato l’ospedale di Palmanova come ulteriore struttura di supporto e di riserva per i pazienti COVID ancora durante la prima ondata della pandemia ? A questi ricatti e a questa confusione Gemona dice NO!
Una politica lungimirante e di buon senso avrebbe potuto prevedere innanzittutto di mantenere separate il più possibile le strutture “contaminate” da quelle pulite. Inoltre si sarebbero potuti valorizzare gli ospedali periferici utilizzandoli per sostenere e smaltire tutta quell’attività e quelle prestazioni ordinarie che erano state sospese nei grandi centri impegnati ad affrontare l’emergenza sanitaria.
Ci saremmo aspettati una maggiore coerenza e puntualità da parte dell’assessore nella realizzazione dei progetti promessi e mai realizzati per l’ospedale di Gemona.
Che fine ha fatto il tanto paventato centro di riabilitazione cardiologico e neurologico ?
Chiediamo rispetto per noi, per i nostri anziani e per le persone deboli perché non vogliamo diventare “pacchi postali” da spedire in ospedali gia’ sovraccarichi di lavoro e in sofferenza per mancanza di personale e attrezzatura.
Se è vero che manca personale non lo si tolga a Gemona ma si impegnino fondi regionali aggiuntivi per assumerlo. Questa sarebbe la “vera” Politica con la P maiuscola.
Per questo chiediamo che la scelta di chiudere il punto di primo intervento di Gemona venga completamente ANNULLATA e che i servizi attuali NON vengano in NESSUN MODO RIDIMENSIONATI.
Vogliamo ricordare all’assessore che il nostro territorio è caratterizzato dalla mortalità piu’ alta della regione e togliere ulteriormente servizi essenziali significa condannarlo ad una lenta e progressiva agonia .

FIRMATARI

Ada Lepore
Adelina Cargnelutti
Adriano Musco
Aldo Forgiarini
Alessandro Cecchini
Alessandro Venturini
Alfeo De Clauser
Aligi Bierti
Alina Konwent
Andrea Ellero
Antonietta Vidoni
Aurorav Picco
Bruna Picco
Bruna Urbani
Claudia Solari
Daniela Sabidussi
Enzo Blasotti
Enzo Ortolan
Enrico Cantoni Copetti
Ester Zearo
Evelina Uberti
Francesco Casani
Giuseppe Artale
Ilaria Tuti
Ivano Forgiarini
Livio Cargnelutti
Luigi Cesa
Marco Fantini
Massimo Casani
Massimo Copetti
Michele Feragotto
Milvia Cracogna
Nadia Radina
Pittini Maurizio
Rean Iprizi
Romina Feragotto
Sergio Tuti
Sonia Vidoni
Teresa Zearo
Vittorina Favero