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Stato di agitazione allo stabilimento Acciaierie Venete di Buja

Le Segreterie provinciali di FIOM-CGIL e UILM-UIL, unitamente alle R.S.U. delle Acciaierie Venete di Buia, in una nota esprimono tutta la contrarietà verso l’atteggiamento aziendale espresso nel comunicato del 17 novembre dove il direttore del personale comunicava ai lavoratori la non volontà aziendale di anticipare il valore economico della cassa integrazione ordinaria ai lavoratori per il mancato accordo con il sindacato.
Nell’incontro tra la direzione aziendale, le R.S.U. ed i segretari provinciali Giorgio Spelat della UILM e David Bassi della FIOM, rispetto alla richiesta di cassa integrazione per lo stabilimento di Buia per la settimana del 21 novembre, le organizzazioni sindacali avevano proposto un’integrazione economica da concordare per poter sostenere le retribuzioni dei lavoratori.
“Non solo è arrivata la risposta negativa e non negoziabile da parte aziendale – dicono i sindacalisti -, ma anche la palese indicazione che, in mancanza di accordo sindacale, l’azienda avrebbe richiesto il pagamento diretto delle giornate di cassa integrazione all’INPS, con i relativi tempi, indicando che non avrebbe anticipato la retribuzione ai lavoratori. E’ bene ricordare che Acciaierie Venete è arrivata a ben 10 settimane di cassa integrazione per i 65 lavoratori nel 2022 e la previsione per fine anno si potrebbe attestare alle 14 settimane di effettivo utilizzo, quindi con una penalizzazione economica importante per i lavoratori e per le loro famiglie”.

“Come FIOM e UILM, unitamente alle R.S.U., non ci siamo mai sottratti al confronto ed alla ricerca di tutte le soluzioni per garantire il salario ai lavoratori – proseguono Spelat e Bassi -. Trovarsi di fronte ad un muro di insensibilità e poco rispetto per i propri collaboratori non ce lo saremmo aspettato in una azienda che non è in crisi, non è in difficoltà economica e che arriva da record di produzione negli anni passati”.

Spelat e Bassi, assieme alle R.S.U. si attiveranno presso gli organi competenti in quanto, sostengono, “prevedere un non pagamento della cassa integrazione ordinaria da parte di Acciaierie Venete Buia, unica azienda in provincia a voler fare tale richiesta, risulta uno “schiaffo” ai collaboratori che hanno garantito negli anni risultati produttivi ed economici importanti”.

Lo stato di agitazione è già stato proclamato: “Si andrà in assemblea dai lavoratori ed assieme saranno intraprese tutte le iniziative a tutela della vertenza in atto”, concludono i sindacati.