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Si stacca una maxi frana, cedono i tornanti, chiusa la strada da Timau a Passo di Monte Croce Carnico

Una maxi frana ha interessato nella notte del 1 dicembre diversi tornanti della strada statale 52 bis del Passo Monte Croce Carnico, in  comune di Paluzza. L’arteria è gravemente compromessa ed è stata immediatamente chiusa al traffico da e verso l’Austria.

Secondo le primissime informazioni, diversi massi sono partiti dalla montagna sopra l’ultima galleria, coinvolgendo tutti i tratti della strada arrivando fino alla Casetta in Canadà. Ha ceduto anche il pilone di una galleria.

Più persone hanno rischiato di trovarsi nel mezzo dello smottamento franoso ma fortunatamente non è stato coinvolto nessuno. Sul posto sono sopraggiunti stamattina il vicesindaco reggente di Paluzza Luca Scrignaro, il consigliere regionale (ed ex sindaco paluzzano) Massimo Mentil e i tecnici Anas.

La strada risulta distrutta e non sarà più percorribile per un lunghissimo periodo. Al momento per chi deve recarsi oltreconfine in Carinzia o rientrare in Carnia le alternative sono date dalla SS 52 Carnica fino a San Candido in Alto Adige e quindi il confine di Prato alla Drava con Sillan, oppure per Pontebba e Passo Pramollo verso Hermagor.

«La frana di Passo Monte Croce Carnico è un vero disastro per la viabilità, non solo nostra ma anche quella tra Italia e Austria». C’è sconforto nelle parole di Stefano Mazzolini, vicepresidente del Consiglio Regionale. «Di fatto è interrotta la comunicazione internazionale di una buona parte della montagna friulana. A suo tempo avevo voluto assieme al presidente della Regione Massimiliano Fedriga un incontro con i nostri omologhi della Carinzia per riprendere il progetto di un tunnel che ovviasse almeno il problema delle curve. Brutto colpo per la nostra rete stradale che peserà non poco sul turismo, sia estivo che invernale. L’Anas avrebbe le finanze per un intervento risolutivo dalla parte italiana ma mancava la disponibilità dalla parte austriaca. I risultati sono questi».
La vallata dell’Alto Bût, è geograficamente e storicamente una delle arterie chiave che comunicano la Regione Fvg e la Carinzia, con importanti risvolti per economia e turismo, che si appoggiano alla fragilità della famigerata Strada Statale 52bis.
«Un tunnel – insiste Mazzolini- aumenterebbe l’appetibilità del nostro territorio riducendo tempi di percorrenza e dando una soluzione definitiva in quel tratto. D’una galleria s’era parlato negli anni ‘60 e negli anni ‘80, per poi sfumare e portare alle tragiche conseguenze odierne. Per esperienza posso fare un confronto con la viabilità di Tarvisio, dove una miglior logistica riflette in maniera positiva anche sul ricircolo turistico. Bisogna applicare modelli funzionali e che rispettino standard di sicurezza. Non mancherò di presentare una mozione in Regione per arrivare ad una rapida soluzione e dare una risposta definitiva a questa gravosa interruzione stradale. L’Europa dovrebbe farsi carico di questa importante viabilità».