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Serata a Gemona sul gioco d’azzardo patologico

La Cineteca del Friuli in collaborazione con la Commissione Pari opportunità del Comune di Gemona dedica una serata speciale, venerdì 11 dicembre alle 20.30 al Cinema Sociale di Gemona, al fenomeno del gioco d’azzardo patologico. La visione di uno dei documentari più aggiornati e completi sull’argomento, Rifiutati dalla sorte e dagli uomini (2014) di Vieri Brini e Emanuele Policante, sarà integrata dall’intervento del dott. Rolando De Luca, che ben conosce la realtà regionale conducendo da quasi vent’anni gruppi di terapia per giocatori d’azzardo e loro familiari presso il Centro di Terapia di Campoformido, comune all’avanguardia nella lotta contro il gioco d’azzardo.

LOCANDINASempre più persone e famiglie in Italia sono interessate da quella che è riconosciuta ormai come una malattia che ogni anno causa migliaia di ricoveri. I dati riferiscono di giocatori d’azzardo patologici compresi fra i 300mila e il milione e mezzo, e ancora più alto è il numero dei giocatori definiti “problematici” anche se non ancora ufficialmente malati, che nel nostro Paese sarebbero fra i 770 mila e i 2,3 milioni. Una delle principali cause dell’epidemia è la diffusione delle Newslot favorita dallo Stato al fine di incrementare le proprie entrate (significative le recenti polemiche suscitate dalla stessa Legge di stabilità 2016). L’installazione delle macchine da gioco, oltre che nei locali dedicati, nei luoghi della quotidianità quali bar, tabaccherie, ristoranti, alberghi e circoli privati, ha fatto diventare il gioco d’azzardo un fenomeno di massa e ha distorto la stessa percezione comune dell’azzardo. La legalizzazione del gioco on-line, a portata di click da casa propria, non ha certo migliorato la situazione.

Di anno in anno vite, attività, famiglie vengono distrutte dalle perdite finanziarie e dalla dipendenza che il gioco crea e che ormai coinvolge ogni categoria di cittadini, dai giovanissimi agli anziani, dalle casalinghe ai padri di famiglia. Come spiegano gli autori del documentario, “in questi anni di lavoro abbiamo costruito una rete che ci ha permesso di leggere il fenomeno aldilà degli episodi più eclatanti arrivati alla ribalta mediatica per concentrarci sul rapporto fra gioco e vita quotidiana: ed è proprio lì che si nasconde il vero cuore del problema e molto probabilmente la sua soluzione. Solo un’azione consapevole, sia individuale che collettiva, di prevenzione e di attenzione può sinceramente azzerare la pressione che il mercato del gioco sta compiendo ai danni di tantissime persone e più in generale alla qualità della vita di tutta la popolazione italiana.”