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Ritorno a scuola, l’assessore Fvg Rosolen chiede al Governo risposte certe ai nodi irrisolti

Linee guida chiare per il ritorno alle lezioni a settembre; un confronto reale con le Regioni, accogliendo proposte e valutando eventuali modifiche funzionali all’avvio dell’anno scolastico; lo scioglimento del nodo irrisolto dei tanti insegnanti precari esclusi dalle graduatorie, per i quali serve la trasformazione dei contratti da tempo determinato a quello indeterminato: sono le richieste che l’assessore regionale all’Istruzione Alessia Rosolen formula al Governo.
“Al netto delle inevitabili incertezze e della doverosa prudenza di chi si appresta a proiettarsi verso una nuova fase, resta ancora avvolto da un alone di mistero – afferma Rosolen – il destino prossimo del comparto dell’istruzione: siamo subissati di richieste sulle modalità con cui gli studenti potranno sostenere gli esami e sul percorso prodromico a un rientro in sicurezza a scuola. Come noto, non abbiamo competenze dirette e siamo completamente dipendenti dal Governo. Questo periodo di paralisi alimenta e amplifica i rimpianti per l’interruzione del percorso di regionalizzazione del comparto. Al netto delle recriminazioni, chiediamo al Governo di dialogare per esplorare possibili soluzioni. Stiamo letteralmente – prosegue l’assessore – rimbalzando contro un muro di gomma”. Rosolen mette nel mirino la situazione degli insegnanti esposti a una “precarizzazione estenuante e logorante”.
“Oltre ad impegnarsi nella preparazione ed organizzazione delle lezioni online per la didattica a distanza, i docenti e gli educatori convivono con l’ulteriore pressione di doversi preparare per l’iter concorsuale per il reclutamento di docenti nella scuola. La soluzione che promuoviamo – continua Rosolen – è l’immissione in ruolo dei docenti e del personale educativo, in base alle graduatorie e al punteggio maturato, nella stessa scuola dove è attualmente in corso la supplenza, a partire dalla proroga del contratto scolastico in essere in questo momento emergenziale. Si tratta di salvaguardia della continuità didattica prima ancor che di tutela dei lavoratori. Gli studenti stanno già subendo un danno, facciamo almeno in modo che siano garantiti loro i diritti educativi primari, come quello di ritrovare i loro insegnanti all’avvio dell’anno scolastico. Così facendo, senza appesantire ulteriormente il sistema e il personale coinvolto e senza un ulteriore dispendio di soldi pubblici e risorse, si rinnoverebbero, in prima battuta, i contratti in essere trasformandoli in tempo indeterminato”.
“Chiediamo un impegno al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina perchè la scuola esige risposte certe. Bisogna trovare delle soluzioni definitive per stabilizzare gli insegnanti precari che chiedono assunzione dopo anni di servizio: solo in Friuli Venezia Giulia – conclude Rosolen – sono centinaia ad attendere provvedimenti di salvaguardia”.

Sull’argomento scuola si è espresso anche il presidente del Consiglio Regionale Piero Mauro Zanin: “Una grande occasione persa dal Governo nazionale che, non consentendo la riapertura delle scuole su base volontaria, almeno per gli alunni a fine percorso tra primarie e secondarie di primo grado, impedisce di sperimentare protocolli strutturali e comportamentali che, purtroppo, ancora non esistono ma sarebbero stati essenziali ora come lo saranno a settembre, quando, auspicabilmente, prenderà il via il nuovo anno scolastico”.

Zanin continua: “Ho recepito le preoccupazioni di molti sindaci del territorio ai quali sta venendo prospettata una programmazione di classi con 27-30 unità, condizione assurda per non dire impossibile in un’ottica di sicurezza da garantire in aule che non possono magicamente quadruplicare di metratura”.

“La preoccupazione di amministratori e famiglie della nostra regione – conclude Zanin – è totalmente condivisibile e sarebbe stata opportuna una tempestiva azione in tal senso da Roma, dove invece la scuola sta venendo maldestramente relegata in coda alle priorità da affrontare”.