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Sappada resta sempre in attesa dell’uscita in Italia del film di Terence Malick

La quarantena imposta dall’emergenza epidemiologica da COVID-19 ha impedito l’uscita nelle sale cinematografiche italiane il film La vita nascosta – Hidden Life, l’ultimo lavoro del regista statunitense Terrence Malick, già apparso negli USA nel 2019 e proiettato in Italia agli inizi dell’anno durante il Festival del Cinema di Trieste.

Sullo sfondo delle vicende di Franz Jägerstätter, un contadino austriaco che si ribellò all’invasione nazista nel 1943, si stagliano i paesaggi di Italia e Austria e in particolare alcuni bellissimi scorci di Sappada/Plodn e di Cima Sappada/Zepodn, una delle 15 borgate del paese. La cittadina, isola linguistica germanofona insignita nel 2007 della bandiera arancione del Touring Club Italiano in quanto borgo di particolare interesse naturalistico e culturale, dal 2017 è entrata a far parte della Regione Friuli Venezia Giulia dopo un iter legislativo durato dieci anni, esito di un referendum comunale che nel 2008 vide il 95% dei votanti pronunciarsi per l’addio al Veneto.

Cima Sappada (foto Beatrice Gobbo)

La località, che presenta alcune abitazioni risalenti anche alla fine del Settecento, è stata scelta dal regista tra altre 39 candidate europee per la struttura architettonica delle sue abitazioni, tipiche dei paesi di montagna dei secoli scorsi con caratteristiche che la rendono unica.

La comunità, infatti, è riuscita a preservare gelosamente un patrimonio architettonico peculiare derivante da insediamenti rurali in cui è evidente uno stretto rapporto tra l’edificio di abitazione, le stalle e/o fienili e la morfologia del territorio.

Nelle aree pianeggianti infatti gli insediamenti sono aggregati a formare gli attuali nuclei insediativi delle quindici borgate, mentre nelle aree a maggior pendenza gli edifici rurali sono sparsi sui versanti costituendo un paesaggio peculiare.

Le abitazioni tradizionali in legno, in genere a due piani, sono formate da una casa (haus) e una stalla (schtòl) comunicanti, costruite su un basamento in pietra (tschockl) e alzato in travi lignee a incastri angolari con il sistema detto Blockbau (in sappadino gezimmert), senza l’utilizzo di chiodi.

Proprio l’autenticità dei luoghi e la qualità del paesaggio di questo splendido borgo sono alla base dell’accurata scelta del regista e del direttore artistico Steve Summersgill per gli scenari di questo film, di cui restiamo in attesa dell’uscita ufficiale.