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Sanità in Alto Friuli, la replica di Telesca: “Pronta al confronto a viso aperto”

“Sono disponibile a un confronto serio che entri nel merito di tutte le questioni che riguardano la sanità nel Gemonese. Ma questo confronto è giusto che sia a viso aperto: nessuno deve temere di esporre problemi e criticità. Non ci saranno ripercussioni e diffide. Sediamoci intorno ad un tavolo e parliamone, senza infingimenti; evitando però attacchi personali e focalizzando l’attenzione su cose concrete, non su posizioni insostenibili sotto il profilo organizzativo ed economico tipiche delle campagne elettorali, che hanno l’unico effetto di creare disorientamento tra i cittadini”.

Lo ha affermato l’assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, dopo aver appreso che “un gruppo di operatori sanitari che lavorano all’ospedale di Gemona e nel distretto carnico avrebbero scritto una lettera sulla situazione dell’Azienda Alto Friuli, evitando però di firmarla.

“Sono profondamente dispiaciuta e amareggiata – così Telesca – per diverse ragioni. Innanzitutto perché dei pubblici amministratori hanno ritenuto di utilizzare una lettera anonima per far accreditare le loro posizioni. Rilevo poi che non mi pare responsabile e moralmente onesto affidarsi all’anonimato per far passare determinati messaggi: una comunicazione del genere poteva essere mandata anche alla direzione generale dell’Azienda e, perché no, anche a me e alla direzione centrale salute della Regione. Sia il direttore Benetollo che io stessa siamo sempre stati ampiamente disponibili e non si ha notizia che alcuno abbia subito conseguenze per aver espresso opinioni”.

“Che senso ha tralasciare, tra i destinatari, gli interlocutori principali, per rivolgersi solo al capogruppo di maggioranza e ad alcuni esponenti dei Comitati?” chiede e si chiede l’assessore alla Salute, sostenendo che “più che far emergere problemi e prospettare soluzioni, un atteggiamento del genere dà l’idea di voler intervenire direttamente nella campagna elettorale: mi pare un modo squalificante di fare politica e di suggerire come amministrare la cosa pubblica”, sottolinea.

Da qui l’invito dell’assessore ad affrontare le diverse tematiche con franchezza. “La riforma ha puntato a più efficienti e funzionali modelli organizzativi, a migliorare il rapporto con i pazienti che di certo non vanno trattati come pacchi postali, a umanizzare i servizi. Se qualcuno ritiene che nel Gemonese gli effetti non sono ancora quelli auspicati, discutiamone assieme”, conclude Telesca, non senza ricordare che  “nel 1994 per l’ospedale di Gemona era prevista la chiusura. Questa giunta al contrario non ha chiuso ma ha cercato di dare funzionalità e dignità alla struttura, puntando su determinati servizi, nell’ottica di potenziarli, perché non avrebbe avuto senso lasciare tutto immutato. Una scelta demagogica che avrebbe finito con lo scontentare tutti”.

4 pensieri riguardo “Sanità in Alto Friuli, la replica di Telesca: “Pronta al confronto a viso aperto”

  • E’ indecente chi scrive lettere anonime ma ancora più indecente un consigliere comunale che le divulga. Mi dissocio nel modo più completo da questi modi di portare avanti la battaglia in difesa dell’ospedale di Gemona. Vergognatevi! Maria P.

    • # Maria P.
      Ben detto! Perché il consigliere Palese, sempre attento a ciò che non fanno gli altri, non spiega ai gemonesi come mai la giunta alla quale appartiene:
      1). Dopo 10 anni, mille promesse e fuochi di artificio non è riuscita a concludere i lavori in castello?
      2). Non ha fatto nulla per Palazzo Scarpa, che, dopo infiniti annunci, è ancora vuoto e inutilizzato?
      3). Non ha fatto nulla per imperdire la chiusura dell’unico sportello bancario in centro storico?
      4). Non ha fatto nulla per gli anziani di Gemona che frequentano il centro diurno, che ora sono costretti ad andare a Venzone?
      5). Non ha fatto nulla per sistemare le poltroncine del cinema Sociale?
      6). Non ha fatto nulla per impedire la chiusura di quasi tutti i locali e gli esercizi in centro storico, a cominciare dal bar di fronte al Duomo?
      7). Non ha fatto nulla per il parco di via Dante, in completo stato di abbandono da anni e senza un gestore?
      8). Non ha fatto nulla per riportare a Gemona i lacunari dell’Amalteo, che continuano a marcire in una cantina?
      E potremmo continuare ancora…
      Invece di correre dietro a lettere anonime e ad altre paranoie, il consigliere Palese risponda a queste domande, che a noi gemonesi interessano di sicuro di più. Dell’ospedale chiederemo alla Regione e a chi può fare qualcosa. Non certo a lui e ai comitati che finora non hanno portato a casa un fico secco.

  • Paolo Venturini

    Io non so chi è questa signora Maria P. ma sarebbe meglio prendere in mano le cose positive e negative che sono state fatte a Gemona..la perfezione non si raggiunge mai ma per uno come me che non ci vive a Gemona..ha lavorato lì in un glorioso ospedale con Area di emergenza x 9 anni ma tanto tempo fa fino al 1994….fa un grande effetto sapere che sindaco e giunta sono stati rieletti con oltre l’80% dei voti.pertanto il mio parere è quello di chiedere riscontro a chi ha governato in comune come noi chiediamo riscontro a chi ha fatto dei danni alla nostra sanità
    Se qualcuno dice che l’ospedale lo voleva chiudere Fasola dice bene ma evidentemente non l’ha fatto perchè si è reso conto che la rete Gemona e Tolmezzo funzionava bene senza incremento di spesa. Questi governatori uscenti sono sepolcri imbiancati che osano dire che l’ospedale di Gemona oggi non è chiuso…abbiano un pò di pudore di star zitti.
    Caro assessore Telesca…nessuno ha paura di un faccia a faccia…ma mi chiedo sinceramente come fa a chiedere il nome di chi ha scritto quelle cose senza identificarsi…quando lei con l’arroganza del potere dichiarava sul giornale che avrebbe punito quel bravo collega dr Agostinis che aveva osato con professionalità riconosciuta denunciare i notevoli errori e carenze per la decisione di centralizzare le analisi cliniche? Un movimento di massa via social di oltre 6000 cittadini dell’Alto Friuli le faceva capire che era meglio lasciar perdere.

    Quindi..tornando alla sig.ra Maria lasciamo a questi rappresentanti le vergognosa abitudine di promettere no tasse si pensioni..noi cittadini non siamo rossi bianchi verdi..siamo cittadini che abbiamo diritti e doveri e pertanto lavoriamo insieme non gwmonesi che abbiamo subito tagli con la mannaia.
    Mi presento per evitare equivoci.
    Paolo Venturini

    • # Paolo Venturini
      Non ho il piacere di conoscerla. Dal tono e dal contenuto del suo intervento risulta evidente, come ha scritto, che non vive a Gemona. Quello che a lei sembra “un movimento di massa di 6000 persone” è in realtà, visto da dentro il paese, lo schiamazzare esagitato di un gruppetto di anziani che non riescono a guardare oltre la siepe del loro giardino. Basta contarli agli appuntamenti pubblici, come per esempio lo scorso 6 gennaio. Una manciata di persone. Da oltre 20 anni è una protesta guidata dalla politica locale, vecchia e nuova (i nomi li conosce di certo), e fomentata da qualche infermiera in cerca di notorietà. Sarà un caso che non abbiano portato a casa alcun risultato? Gemona, i giovani e chi lavora, è altrove e vive ben altri problemi. Gli ultimi 10 anni sono stati un disastro. I problemi della gente non sono mica solo l’ospedale fuori casa! Sono il lavoro, la sicurezza, la socialità, la scuola, i servizi pubblici, la cultura, il tempo libero, le strade, le tasse, ecc. A parte qualche slogan sullo sport, questa giunta comunale non ha fatto nulla di nulla. Ha lasciato il paese a se stesso rincorrendo la retorica della Gemona modello della ricostruzione (40 anni fa!). E ora che si torna a votare vorrebbe rimettersi a cavalcare la questione dell’ospedale per nascondere quanto non è riuscita a fare. Non cada anche lei nel tranello.

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