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Rigolato e Treppo Ligosullo non sono poli turistici, i sindaci ricevuti in Consiglio regionale

Inserire Treppo Ligosullo e Rigolato nell’elenco dei poli turistici montani; sostenere l’iniziativa denominata Identycard allargandola ad altri Comuni; procedere immediatamente con la variante di Rigolato e con l’espropriazione delle aree interessate dall’opera; completare la messa in sicurezza del tratto di strada regionale all’uscita di Rigolato; stanziare fondi per ammodernare il tratto di strada regionale Rigolato-Comeglians e manutentare il tronco Villa Santina-confine con il Bellunese.

Sono le richieste avanzate da Luigi Cortolezzis, sindaco di Treppo Ligosullo, e Fabio D’Andrea, sindaco di Rigolato, ai capigruppo del Consiglio regionale, che li hanno ricevuti con il presidente dell’Assemblea legislativa, Piero Mauro Zanin, e l’assessore al Turismo, Sergio Emidio Bini, nella sala gialla della sede consiliare, a Trieste.

I due sindaci hanno indossato una maglietta con la scritta “Forse… io NON sono Friuli Venezia Giulia?”, per sottolineare come il loro sia un sentimento di esclusione dalle decisioni per lo sviluppo dei territori montani. Si erano presentati in mattinata fuori dal palazzo del Consiglio Regionale incatenandosi in segno di protesta.

In particolare Cortolezzis ha parlato dell’importanza del turismo quale volano economico al quale la montagna non può rinunciare ma che vale per tutto il Fvg, del mantenere la popolazione in quelle aree, del difenderne radici e tradizioni. E ha poi ricordato quando la Regione, appena nata, parlava di polo sciistico per lo Zoncolan, di unitarietà di intenti e prometteva sviluppo per l’intera vallata dell’alta Carnia. Oggi, ha reso noto, c’è un imprenditore privato che è pronto con un progetto di rilancio per milioni di euro, bisogna però che il pubblico si muova.

“Non inseriti nei poli, ma nell’elenco degli ambiti turistici montani appena definito in legge sicuramente, perché non c’è preclusione alcuna da parte della Regione”, è già stata la risposta dell’assessore Bini, che si è detto favorevole anche alla richiesta collegata alla Identycard, ritenuta strumento che dà lavoro al commercio locale.

Diverso il discorso per la variante di Rigolato, in quanto assente il diretto referente delle Infrastrutture, l’assessore Graziano Pizzimenti, cosa che ha fatto dire al sindaco D’Andrea che chiederà “un incontro anche domani e, se necessario, dopodomani, ovvero finché non sarò ricevuto, perché la mia gente ha il diritto di avere una risposta”, ha assicurato dopo aver ribadito che la cittadinanza e l’Amministrazione comunale “sono d’accordo affinché si proceda con l’opera, senza se e senza ma, e con gli espropri, attività propedeutica all’approvazione della variante del Piano regolatore comunale”.

Sono passati gli anni ’90 in cui D’Andrea per primo si era opposto al progetto, “oggi i tempi sono cambiati. Però – ha fatto presente – è inaccettabile e anche illegale che i fondi stanziati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipe) nel 2019 per la variante vengano dirottati verso altri progetti”.

Della questione si interesserà anche il presidente Zanin, che ha assicurato una verifica con la direzione regionale competente e ha ipotizzato un possibile problema burocratico e non una mancata volontà politica.

“Certo, è inaccettabile che l’Amministrazione non sia stata avvisata del cambio di destinazione”, ha commentato il capogruppo del Pd, Diego Moretti, mentre Stefano Mazzolini (Lega) ha respinto l’ipotesi che non ci fosse l’intenzione di un confronto con i sindaci.

“Sulla vicenda legata alla variante di Rigolato la Regione è l’unico ente senza colpe e che ha sempre dimostrato piena disponibilità al dialogo e confronto”: così in una nota Pizzimenti. L’esponente dell’esecutivo fa presente che il termine imposto dal Ministero per l’impegno della somma stanziata a favore dell’opera viaria era stato stabilito entro il 31 dicembre. La Regione, al momento, sarebbe ancora in attesa del rilascio da parte del Comune della conformità urbanistica. Nel momento in cui l’amministrazione locale darà il via libera a questo passaggio procedurale, la Regione rispetterà gli impegni presi e coprirà per intero la spesa necessaria.

Pizzimenti esprime poi l’amarezza per il comportamento di D’Andrea, il quale “ha rifiutato nei giorni scorsi una convocazione formale, preferendo mettere in atto una protesta plateale. La Regione è sempre stata collaborativa nonostante le tante difficoltà di gestione per un’opera strategica non solo per Rigolato ma per tutto il territorio circostante, accesso per Forni Avoltri e Sappada”.

Sul tema proponiamo la lettera aperta firmata da Cristiana Compagno, Francesca De Antoni e Melania Lunazzi.

Come cittadine discendenti di persone originarie di Rigolato, come fruitrici dell’alta Val Degano e profonde amanti della montagna, desideriamo sottoscrivere ed esprimere solidarietà al sindaco di Rigolato Fabio D’Andrea (e anche al primo cittadino di Treppo Ligosullo che condivide con lui la stessa battaglia). 

Rigolato e Treppo Ligosullo vanno inserite come beneficiarie della legge che riguarda i poli turistici della regione, la Legge 169/22 approvata un mese fa in consiglio regionale.

I due comuni sono gli unici due esclusi dalle aree identificate e definite quali  “poli turistici” nella stessa legge e questo nonostante gli sforzi costanti da parte delle amministrazioni locali nel tenere in vita paesi i cui pochi residenti resistono per tenere vivi servizi e piccole attività. Noi crediamo che il turismo montano non sia soltanto quello invernale e degli impianti sportivi e di sci, il turismo montano è un insieme di cultura, amore per l’ambiente, approccio ecologico, lento e silenzioso alla montagna, in ogni stagione dell’anno.

Gli sforzi del comune di Rigolato – che, lo ricordiamo, comprende frazioni molti diverse fra loro come Valpicetto, Magnanins, Gracco, Vuezzis, Stalis, Ludaria, Tors, Givigliana – per accogliere la proposta di variante stradale che devierà fuori dal paese, dotato di una strada molto stretta, il pressante traffico automobilistico e soprattutto di camion che crea congestione, rumore e inquinamento tra le case dei residenti è stato interpretato dagli stessi residenti come una opportunità di rilancio del paese, anziché una penalizzazione e va nella direzione di una volontà di rinascita che parte dal basso e non può essere ignorata. Si tratta di una scelta coraggiosa e coerente con l’approccio ecologico e con un turismo rispettoso delle identità delle nostre valli e dei piccoli borghi che le punteggiano. Anche qui sembra che il progetto, per il quale i finanziamenti erano già stati stanziati, sia stato proditoriamente inficiato e i fondi stanziati verranno destinati ad altro da FVG Strade. Come è possibile che questo avvenga? 

CRISTIANA COMPAGNO
FRANCESCA DE ANTONI
MELANIA LUNAZZI