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Riccardi: «Presto un servizio specialistico h24 nei Ppi di Gemona e Cividale»

“Nei Punti di primo intervento di Gemona e di Cividale del Friuli sarà presto assicurato un servizio specialistico durante il giorno e nella notte, quindi sulle 24 ore, grazie a procedura di co-progettazione, con la fattiva collaborazione tra Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale ed enti del Terzo settore ai quali sarà richiesto personale medico e infermieristico. Prevediamo l’avvio del servizio a inizio 2023, per una durata di 3 anni, con possibilità di rinnovo”.

Lo fa sapere il vicepresidente e assessore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi.

“Con questa importante sinergia vogliamo dare una risposta sostenibile alle comunità dei paesi che fanno riferimento a Gemona e Cividale, vista la difficoltà nel reperire medici e infermieri, situazione che riguarda la nostra regione così come il resto dell’Italia – ha spiegato Riccardi -. La scelta della co-progettazione risponde alla volontà di espandere e rendere sistematica la collaborazione tra servizio pubblico e Terzo settore”. Asufc metterà a disposizione parte delle tecnologie biomediche e il materiale monouso per gli utenti.

“Crediamo che questa soluzione rappresenti uno strumento adeguato per la promozione dei processi di partecipazione e per la valorizzazione delle risorse locali – ha aggiunto ancora Riccardi -. È una forma di risposta comunitaria al bisogno, collaborativa, ispirata ai principi di solidarietà e sussidiarietà”.

Per dare avvio al servizio, a breve sarà pubblicato un avviso rivolto ai soggetti del Terzo settore con specifiche competenze; lo scopo è quello di individuare un partner con cui avviare il tavolo per la definizione del progetto, con una procedura comparativa. Le proposte saranno valutate da una commissione tecnica.

I Punti di primo intervento (Ppi) sono strutture distrettuali collegate in modo funzionale con i Pronto soccorso. Nei Ppi operano figure professionali e sono presenti strumentazioni adeguate per gestire bisogni assistenziali e terapeutici “minori” e per trattare le emergenze sanitarie fino al trasferimento della persona, nel caso serva, al Pronto soccorso del presidio ospedaliero di riferimento, spoke o hub, a seconda della necessità.