CarniaTerritorio

Restaurato il gonfalone processionale della chiesa di Rivo di Paluzza

Si è recentemente concluso il restauro del gonfalone processionale appartenente alla chiesa di Rivo di Paluzza, opera in seta rossa e cotone, al cui centro sono raffigurati due santi.
Il
recto del dipinto raffigura San Lorenzo in vesti diaconali e in atteggiamento benedicente con i segni del suo martirio: la palma e la graticola fiammeggiante. Sul bordo inferiore destro si legge “DONATORE UNFER DANIELE 1896”. Sul verso è invece raffigurato il celebre episodio di San Francesco che riceve le stimmate da Gesù crocifisso in forma di Cherubino. Il Santo, vestito con il saio monacale, è inginocchiato su un vasto prato al margine di una città murata. In alto a sinistra, dalle ferite di Gesù, si irradiano le stimmate che raggiungono il corpo del Santo.

San Lorenzo

Prima dell’inizio dei lavori di restauro, resi possibili grazie a fondi propri della parrocchia di Rivo e al budget per il bando “Restauro beni artistici 2021” messo a disposizione da Fondazione Friuli, lo stato conservativo dell’opera appariva gravemente compromesso, sia dal punto di vista strutturale che dal punto di vista estetico.

Se il materiale di supporto (seta rossa e cotone) era molto danneggiato presentando strappi, mancanze e lacerazioni, non migliore si presentava la situazione dei due dipinti dove, a prima vista, si evidenziavano estese deformazioni unite al colore opaco tipico della cristallizzazione della vernice a suo tempo applicata.

I lavori di recupero si sono svolti in due lotti. Il primo, maggiormente conservativo, è stato eseguito dalla restauratrice Elena De Sabbata di Bertiolo, la quale ha dapprima rimosso gli incongrui rammendi presenti e pulito per microaspirazione tutte le superfici tessili.

San Francesco

Successivamente il supporto è stato reidratato e consolidato, sono state eseguiti degli inserti in seta e sono state riviste tutte le cuciture deficitarie, prima di passare all’integrazione pittorica eseguita con colori ad acquerello di quelle porzioni di supporto dove la cromia era andata perduta.

La seconda fase, essenzialmente estetica, è stata invece eseguita dal restauratore Francesco Candoni di Cedarchis di Arta Terme. In questa fase sono state rimosse le vecchie vernici ossidate, appianate le increspature presenti e stuccate le abrasioni evidenziate sulle due raffigurazioni pittoriche.

L’integrazione pittorica delle stesse, eseguita con pigmenti a vernice, e la verniciatura protettiva finale hanno concluso i lavori sullo stendardo.

Anche l’asta reggi stendardo e, soprattutto, i due pomelli sagomati in legno che si trovano alle estremità sono stati interessati dai lavori di restauro prima che il manufatto, nella sua completezza, fosse restituito alla committenza, la quale si è occupata di riposizionarlo nella parte destra della navata della chiesa di San Lorenzo di Rivo di Paluzza.