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Restaurati i dipinti nell’ex stazione ferroviaria di Villa Santina

Si è recentemente completato il restauro dei dipinti della sala d’attesa dell’ex stazione ferroviaria di Villa Santina. Il soffitto contiene tre interessanti dipinti, eseguiti quasi interamente a secco e inseriti entro incorniciature ombreggiate e campi decorati. La loro esecuzione è coeva alla costruzione dell’edificio che è stato inaugurato nel maggio 1910 e, com’era nelle intenzioni del Comitato Promotore, dovevano rappresentare gli ideali di modernità e sviluppo economico e sociale che permeavano l’arte pubblica durante gli anni della Belle Époque. Per chi passava dalla stazione, i pannelli dovevano costituire una sintesi dei caratteri di industriosità e radicamento al territorio della gente di Carnia.

Passando ad analizzare i tre dipinti, si può osservare che in quello centrale è raffigurato il Dio Mercurio, messaggero degli dei e protettore dei commerci che in una mano regge il Palladio, simbolo di difesa e protezione del paese e della società, mentre nell’altra tiene un serto di alloro. All’ estremità nord del soffitto, al centro di un campo azzurro lumeggiato da piccoli triangoli color oro, è dipinto un fregio tripartito con al centro lo Stemma della città di Udine ‘di bianco allo scaglione di nero’ poggiante su due convergenti cornucopie da cui fuoriescono ghirlande di fiori sostenute da due putti nudi avvolti da nastri ondeggianti. Sul lato sud c’è, invece, il corrispondente fregio con lo Stemma di Villa Santina-Invillino raffigurante il castello di Imbellinum.

Al momento, non sono state reperite informazioni utili all’identificazione dell’artista ideatore e realizzatore dei dipinti e delle decorazioni. Tuttavia si tratta di un autore perfettamente informato delle tecniche esecutive e degli stilemi ispirati al gusto secessionista, largamente adottati negli anni della Belle Époque anche nei nostri territori ma dei quali sono rimaste superstiti solo limitate tracce. A tale proposito, dopo le variazioni d’uso o la distruzione delle altre Stazioni del tratto ferroviario Carnia-Villa Santina, il ciclo pittorico di Villa, completo nel suo apparato figurativo rappresenta probabilmente l’unica testimonianza superstite della pittura progressista realizzata per un pubblico edificio in Carnia.

Prima che i lavori di recupero -resi possibili grazie al budget per il bando restauro beni artistici messo a disposizione dalla Fondazione Friuli e alle risorse messe direttamente in campo dal Comune di Villa Santina, proprietario dell’edificio- avessero inizio, le condizioni conservative del ciclo pittorico erano assolutamente degradate con spaccature, rifacimenti e spessi strati di intonaco che occultavano le cromie originarie.

I restauri, con la Direzione lavori curata dalla Soprintendenza per i Beni Culturali di Udine ed eseguiti dalla ditta Francesco Candoni – Restauro Opere d’Arte di Cedarchis di Arta Terme, hanno avuto inizio nel settembre scorso e verranno pubblicamente presentati alla cittadinanza dal sindaco Romano Polonia e dal restauratore che ha effettuato i lavori domenica 26 novembre alle ore 11.00 presso la ristrutturata sala d’attesa stessa.