Nuovo primario di Chirurgia all’Ospedale di Tolmezzo

Da qualche settimana ha preso servizio il nuovo direttore della Struttura Operativa di Chirurgia a Tolmezzo: si tratta del dr. Vittorio Durastante che prende il posto del dr. Della Bianca, ormai in quiescenza.

Laureato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma con specializzazione a “La Sapienza”, il nuovo responsabile proviene dall’Azienda Sanitaria Integrata di Udine dove per molti anni è stato titolare dell’incarico di alta specializzazione in “Chirurgia Oncologica” e ha fatto parte dei Gruppi Multidisciplinari Aziendali per il trattamento delle neoplasie gastroenteriche e delle neoplasie neuroendocrine.

“Arrivo in una Struttura dalla grande tradizione e la prima impressione è stata sicuramente quella di una chirurgia dal livello qualitativo estremamente elevato: il desiderio è quello di continuare su questa linea di tradizione già tracciata e portare il mio apporto per permettere al reparto e ai professionisti che vi operano un miglioramento continuo”.

Ovviamente il bacino d’utenza del nosocomio carnico è molto ampio e deve rispondere a molteplici esigenze, senza contare i pazienti che scelgono di venire a curarsi a Tolmezzo anche da più lontano.

“Sono consapevole della sfida che mi si pone davanti: la Carnia è un territorio molto esteso e i pazienti hanno bisogno di risposte ai vari tipi di patologie. E’ già iniziata una sperimentazione con alcune strutture ospedaliere di Udine, per i casi più complessi, nei quali la collaborazione tra diversi professionisti ed equipe potrà portare a benefici per gli utenti di tutto il territorio, senza dimenticare allo stesso tempo il rapporto più diretto che una struttura come la nostra può offrire per il proseguo delle cure”.

Non ultimo, il rapporto con i medici di medicina generale, primo contatto per i cittadini specialmente nelle zone montane.

“Il rapporto tra specialista e medico di famiglia è fondamentale: da parte mia piena disponibilità al dialogo per spiegare e chiarire le problematiche e le particolarità che ogni singolo paziente porta con sé.”