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Pericolo valanghe, la Protezione Civile Fvg si dota di nuovi strumenti

“Modelli matematici finalizzati a comprendere e a identificare meglio l’esposizione al pericolo di valanga delle aree urbanizzate e anche di quelle non abitate. È il nuovo strumento di cui si è dotata la Protezione civile regionale nel suo continuo lavoro di aggiornamento delle competenze, finalizzato alla tutela del territorio e delle comunità che lo abitano”.

Lo comunica il vicegovernatore e assessore con delega alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi.

“Negli ultimi anni sono stati sviluppati approcci modellistici per delimitare tutte le zone potenziali di distacco valanghe presenti in territori estesi e per calcolare, per ognuna di queste, le simulazioni di dinamica delle valanghe – spiega Riccardi -. Abbiamo già iniziato ad analizzare tre ‘siti test’ nei comuni di Sauris, Pontebba e Chiusaforte, andando a definire le zone di potenziale distacco, modellandone lo scorrimento, tenendo conto della morfologia del territorio, utilizzando modelli digitali ad alta risoluzione al fine di definire la zona di deposizione. La modellazione consente di definire alcuni parametri progettuali, tra cui velocità, altezza del deposito e pressione, utili per pianificare interventi di difesa”.

“Di recente, inoltre, la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia ha assunto le competenze relative alle attività di previsione, prevenzione e monitoraggio del pericolo e rischio valanghe sul territorio montano regionale e alla redazione e pubblicazione del Bollettino neve e valanghe, e del Bollettino di criticità valanghe (Bcv)”, fa sapere Riccardi.

Il Bollettino neve e valanghe (Bnv) fornisce le informazioni relative allo stato del manto nevoso e al pericolo di valanghe, al momento dell’emissione e con una proiezione fino a 72 ore, in funzione delle condizioni meteorologiche previste. È strutturato su 3 giorni di previsione per ciascuno dei quali vengono analizzate le condizioni nivometeorologiche, la stabilità e il consolidamento del manto nevoso e quindi le probabilità di distacco di valanghe, e le loro dimensioni.

La sua emissione avviene lunedì, mercoledì e venerdì mentre i bollettini straordinari vengono emessi solamente in caso di condizioni particolari. Viene quindi analizzata l’evoluzione di tutti questi fattori sulla base delle previsioni meteorologiche previste a livello di ciascuna “nivozona” in cui è stata suddivisa la parte montana del Friuli Venezia Giulia.

“L’attribuzione della nuova competenza – spiega Riccardi – prevede l’espletamento di molteplici attività: rilievi e osservazioni con sopralluoghi per acquisire e gestire i dati nivologici, attività di addestramento e di formazione, in primis sulle procedure di autosoccorso in caso di evento valanghivo, e di sopralluogo su siti valanghivi specifici. Le attività vengono svolte, tra gli altri, anche con la collaborazione del Corpo forestale e i tecnici di Promoturismo Friuli Venezia Giulia”.