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“Pace alla guerra” si conclude a Forni Avoltri con “Un Rifugio per Lambertenghi & Romanin”

Ultimo appuntamento per “Pace alla Guerra”, che si congeda sabato 1° luglio alle 20.45 alla sala cinema-teatro di Forni Avoltri con “Un Rifugio per Lambertenghi & Romanin – Percorso turistico-musicale per miti, giornalisti & musicisti di montagna” (ingresso libero).
Adriano Giraldi è ancora  Guerrino Pacifici, Maurizio Zacchigna è Miro Vojnovich e il Tenente Romanin; come sempre al loro fianco gli interpreti del Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum e le loro musiche composte ed arrangiate ad hoc.

La Zona Carnia fu quel settore del fronte bellico che durante la Grande Guerra ebbe il compito di sostenere la difesa del crinale alpino, una difesa infrangibile da curare e nutrire giorno per giorno per aiutare le armate italiane impegnate a cercare di sfondare e vincere la guerra sul sanguinosissimo fronte dell’Isonzo. Non è un caso che molti luoghi alpini tra rifugi, cime, costoni ed itinerari portino il nome di soldati lì caduti per la Patria, sacrificatisi spesso per mantenere solido quel muro. Accanto a quei nomi, alle lapidi e alle scritte sparse sul territorio, quanto rimane ancora di quelle vicende nella memoria e nel nostro presente? Come la Memoria può difendersi dall’oblio? Aggirandosi tra i reperti e le testimonianze raccolte presso la Mostra Permanente della Grande Guerra di Forni Avoltri, Guerrino Pacifici e Miro Vojnovich si interrogano ad esempio sul perché il Rifugio sul passo Volaja, proprio sopra Forni Avoltri, sia stato intitolato a Lambertenghi & Romanin, due tenenti degli Alpini. Tra il 1915 ed il 1917 sul passo Volaja, attorno allo splendido lago omonimo, meta paradisiaca durante tutta l’estate per indomabili turisti escursionisti, soldati italiani ed austro-ungarici si scannarono sanguinosamente cercando di  strapparsi  anche pochi metri di roccia, tra dirupi e terreni impervi. Possono due nomi… cioé l’intitolazione di un rifugio a due soldati… essere lo strumento lo strumento giusto per preservare dall’oblio  la memoria del sacrificio di tanti che soffrirono in cima a quei monti? Su quel passo alpino il confine, che i due tenenti – almeno così si desume da internet! – diedero la vita per“tenere” saldo oggi è sempre più uno spartiacque dove la natura unisce le  anime.

(nella foto il Rifugio Lambertenghi-Romanin)