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Ospedale di Gemona, botta e risposta Telesca-Zilli

La riconversione del Pronto Soccorso di Gemona del Friuli in Punto di primo intervento aperto 24 ore al giorno avviene nel rispetto delle norme e della programmazione regionali, secondo quanto previsto nel Piano Attuativo Locale (PAL) 2016 dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria (AAS) n. 3 Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli approvato dalla Conferenza dei sindaci”.

Lo ha affermato oggi l’assessore regionale alla Salute del Friuli Venezia Giulia Maria Sandra Telesca durante il Question Time del Consiglio regionale, rispondendo a un’interrogazione di Barbara Zilli.

Maria Sandra Telesca (Assessore regionale Salute) al convegno regionale del Coordinamento IPASVI FVG "Le competenze dell'infermiere: una chiave per il cambiamento del sistema salute" al Palazzo dei Congressi. (Grado 14/11/13)
Maria Sandra Telesca

Per quanto riguarda la simulazione sui cambiamenti organizzativi nel Presidio gemonese, avviata il 10 febbraio, essa risponde “alle migliori prassi organizzative”. L’assessore ha precisato che in questa fase “vengono mantenute inalterate le risorse di personale e strumentali in dotazione al precedente modello organizzativo del Pronto Soccorso di Gemona, mentre sono stati adottati i protocolli operativi che sono stati forniti rispettivamente dalla direzione sanitaria aziendale e dal responsabile del 118 provinciale”.

La fase di simulazione è ora oggetto di monitoraggio da parte delle strutture aziendali preposte e protocolli operativi vengono adattati sulla base delle informazioni raccolte. In Aula, Telesca ha ricordato i punti salienti della riorganizzazione e sviluppo del Presidio ospedaliero di Gemona:
– il Punto di primo intervento è aperto 24 ore su 24 e si avvale di personale medico di consolidata esperienza in pronto soccorso;
– i posti letto complessivi del Presidio non vengono ridotti e sono indirizzati all’uso di struttura intermedia polifunzionale, gestita da personale con ampia esperienza in reparti ospedalieri di Medicina interna;
– il numero dei professionisti attivi nella struttura rimane sostanzialmente invariato.

Nel polo di Gemona è prevista, inoltre, una serie di attività sanitarie specifiche per un’utenza non solo locale. Nella stessa risposta l’assessore Telesca ha reso noto anche che la direzione dell’AAS n. 3 ha deciso di anticipare allo scorso 1° febbraio l’attivazione del Punto di ambulanza aggiuntivo nella sede di Chiusaforte, il cui avvio, in base alla programmazione sanitaria, doveva avvenire entro il 31 ottobre 2016.

Durante la discussione delle interrogazioni all’ordine del giorno nella seduta d’Aula odierna, infine, Telesca ha rassicurato il consigliere Roberto Novelli sul fatto che si è conclusa la procedura di affidamento dell’accordo quadro per la manutenzione straordinaria dell’Ospedale di Cividale, inclusa la riqualificazione dell’impianto di condizionamento delle sale operatorie.

“Il relativo contratto – ha confermato l’assessore – è in fase di perfezionamento”.

LA REPLICA DELLA ZILLI

“Una risposta che dimostra, una volta in più di come questa Giunta non conosca il territorio”. Così

Barbara Zilli
Barbara Zilli

Barbara Zilli (LN) commenta la risposta dell’Assessore Telesca alla sua interrogazione, “o meglio, la non risposta, dal momento che l’assessore si è limitata a fare l’elenco di ciò che è stato fatto a Gemona in seguito alla riforma sanitaria e alla riorganizzazione del Piano emergenze. Su chi ricada la responsabilità della “sperimentazione” o “simulazione” in atto al Pronto Soccorso di Gemona non si sa”.
“Come all’oscuro di queste simulazioni sono gli utenti dell’AAS 3, che non hanno avuto alcuna informazione rispetto a quanto sta accadendo a Gemona. L’unica cosa che la Direzione aziendale è stata capace di fare è mandare alle famiglie del gemonese un volantino che dovrebbe spiegare la riorganizzazione del San Michele di Gemona, ma che invece è solo altro fumo negli occhi degli utenti”.
“La Giunta abbia poi il coraggio di dire la verità, e cioè che a Gemona non c’è più un ospedale, ma un “Presidio per la salute”. Senza continuare a prendere in giro i cittadini della pedemontana, che di giorno in giorno vedono ridotti i servizi essenziali sul loro territorio”.
“Sulla questione dell’ambulanza a Chiusaforte, la Giunta ha dimostrato per l’ennesima volta di non voler ascoltare le proposte del territorio ma, soprattutto, di non conoscerlo. Se per questo e altri provvedimenti previsti dal Piano di Emergenza si fosse fatta una vera condivisione e magari una simulazione prima di licenziarlo, tenendo conto del territorio e delle proposte dei cittadini, forse non saremmo anche su questo campo, allo scontro”.

3 pensieri riguardo “Ospedale di Gemona, botta e risposta Telesca-Zilli

  • Continuano a non capire che un ospedale con servizi da Terzo mondo quale era Gemona è uno specchietto per allodole, avevi l’ospedale ma non aveva servizi adeguati, ora hai i servizi adeguati andando a San Daniele o Tolmezzo (lontanissimi) e in più avrai servizi per i cronici (che mancavano ma proprio tanto) a Gemona.

    • Tu non vuoi capire che al ospedale di Gemona sono stati tolti dei servizi poco alla volta per poi poter dire che è da “terzo mondo” e giustificare così la sopravvivenza degli ospedali politicamente amici. È questa politica che è da terzo mondo se non peggio, la propaganda della presunta pericolosità improvvisa di un ospedale che aveva appena ricevuto il massimo riconoscimento della qualità e della sicurezza di un ente internazionale riconosciuto, la Joint Comition, che molte altre strutture in regione non hanno! Allora, o gli americani sono stati scemi ad accreditarlo, o si è in totale malafede a fare certe dichiarazioni (diktat?) Ah, buona fortuna con le strutture efficienti!

  • Terzo mondo ci sarai tu. Non hai idea di quanta professionalità sia entrata in campo per dare delle risposte esaurienti alle necessità dell’utenza in mancanza di servizi adeguati

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