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Montagna friulana palestra per la riabilitazione psichiatrica

Il 13 maggio 2016 è iniziato un progetto annuale di escursioni in montagna che coinvolge il Centro di Salute Mentale di Gemona (Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.3 “Alto Friuli, Collinare, Medio Friuli”) e le sezioni del Club Alpino Italiano di Gemona, Osoppo e Buja; le escursioni si svolgono a cadenza mensile e prevedono la partecipazione di Operatori ed Utenti del CSM e dei Soci volontari del CAI.

Oltre agli aspetti ricreativi che può offrire un progetto come questo – ci dice la dottoressa  Valentina Pera, coordinatrice del progetto – ci interessano molto gli aspetti fondamentali della riabilitazione psichiatrica”.

logo salute mentalePer i partecipanti infatti è molto importante lavorare sulle dinamiche di gruppo in situazioni quotidiane che si svolgono in ambienti esterni a quelli delle strutture tradizionali di accoglienza. Un altro aspetto molto importante di queste escursioni è fornire gli elementi per diventare consapevoli del fatto che il disagio personale risulta essere un disadattamento che si esprime a livello individuale, sociale, familiare ed istituzionale.

La Montagna quindi, non a caso, si trasforma in una preziosa palestra durante questo processo di riabilitazione, perché permette ad ognuno di vivere più naturalmente sensazioni ed emozioni profonde, di elaborare e chiarire pensieri che a volte la nostra mente complica, impedendoci di affrontare serenamente la quotidianità.

“Elaborare l’esperienza di una semplice passeggiata” prosegue la dottoressa Pera “può farci consolidare le fondamenta per intraprendere un percorso di cambiamento o di trasformazione.”

Questo processo si sviluppa attraverso una sorta di traduzione simultanea che avviene grazie al Gruppo, alla Guida Alpina e alla Natura. Ecco quindi che l’esperienza di una arrampicata ci fa pensare a come affrontiamo ogni giorno le difficoltà che incontriamo sul nostro percorso di vita e da qui, oltre a diventare più consapevoli rispetto alle nostre capacità, possiamo partire per un vero e proprio processo di cambiamento personale.

Ci piace immaginare – conclude quindi la Dottoressa Pera – che affrontare le escursioni implichi l’uso, come in montagna, di una doppia corda: la prima è lo sviluppo dell’autostima con incremento di competenze, autonomia, esperienza, fiducia; la seconda è l’incremento della consapevolezza. Le due corde sono indispensabili una all’altra per proseguire nella scalata”.