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Le imprese “rosa” in Fvg sfiorano le 5 mila unità

Il biennio 2016/2017 ha messo a segno un nuovo passo avanti delle imprese femminili artigiane. Secondo il rapporto “Imprese e artigianato al femminile in Fvg” elaborato dall’Ufficio studi di Confartigianato-Imprese Udine e presentato stamattina da Nicola Serio alla Casa della Contadinanza, hanno messo a segno un balzo di 151 unità. Fatto cento nel 2014, le imprese femminili artigiane attive sono cresciute di 3,2 punti percentuali, contrariamente a quanto rilevato per le imprese femminili non artigiane e per le imprese artigiane maschili che sono scese di 2,4 e 2,9 punti. Nel 2014 le imprese artigiane guidate da donne erano 4.757, oggi sono 4.908 (il 17% delle 28mila 400 imprese artigiane totali). Prossime dunque a superare la quota psicologica delle 5.000 unità.

Al traguardo guarda fiducioso il Movimento Donne Impresa che si prepara a festeggiare, il prossimo 1° dicembre, i 20 anni di attività. Un appuntamento segnalato oggi dalla presidente del Movimento, Filomena Avolio che introducendo la presentazione dei dati ha voluto ringraziare “le donne che prima di me – ha detto – hanno reso grande questo movimento e consentito tante conquiste a favore dell’imprenditoria femminile artigiana”. Avolio ha quindi rivolto un pensiero alle vittime di abusi nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne. E uno sprone: “Il lavoro – ha detto – consente alle donne di emanciparsi e raggiungere l’indipendenza economica”. Di traguardi raggiunti e da raggiungere si parlerà nel convegno “e20 – Tra passato, presente e futuro” in programma per venerdì 1° dicembre nel Salone del Parlamento. Iniziativa anticipata dalla rassegna “e20…in mostra” inaugurata oggi, alla presenza dell’assessore alla Cultura del Comune di Udine, Federico Pirone, alla Casa della Confraternita, che si è a sua volta richiamato alla giornata mondiale. “Iniziative come questa – ha detto – ci aiutano a ribadire un messaggio importante: lavoriamo insieme perché siano garantiti piena parità alle donne nel lavoro, nelle istituzioni e in generale nella società”.

Se l’imprenditoria femminile tra le file degli artigiani, al pari dell’occupazione, nel nuovo millennio si è fatta, via sempre più strada è certamente merito del Movimento, che dentro e fuori dal sindacato ha tenuto alta la bandiera dei diritti delle donne che fanno impresa. Dalla conciliazione dei tempi lavoro-famiglia alla politica degli sgravi fiscali per chi decide di aprire bottega. Trasformandosi spesso da collaboratrice a imprenditrice. Tra il 2006 e il 2016 ha tenuto il numero delle titolari. E’ crollato invece quello delle collaboratrici familiari. Fatto 100 nel ’16 le titolari sono scese a 99,1 le collaboratrici a 75,1. Nel 2016 le titolari artigiane in Fvg erano 6.686, le collaboratrici familiari 1.389. Nel tempo è cresciuto il numero delle artigiane che assumono in prima persona il ruolo di maggior responsabilità mentre è calato quello delle donne che collaborano spesso nell’azienda di cui è titolare il marito, il fratello o un famigliare. Nel 2016 le 6.747 titolari pesavano per il 78% (il 5% in meno rispetto al 2016), il 22% le 1.850 collaboratrici.

L’età delle artigiane è aumentata. Con un vero e proprio exploit delle over 60 nell’ultimo decennio che ha visto contrarsi la componente giovanile (-34,3%) e come detto esplodere quella oltre i 60 anni (+43,7%) che ormai rappresenta il 15% dello stock – un’artigiana su sei – contro il 12% delle giovani.

Nell’artigianato i mestieri più diffusi sono quelli nei settori dei nidi e assistenza anziani (100% donne), estetica (92,6%), sartoria (81,3%), cura dell’immagine (80%) e abbigliamento (79,4%). Appena sopra il 50% sono invece i settori del tessile, della moda, della carta e dei servizi funebri.

A concludere l’intensa mattinata è stato il presidente di Confartigianato-Imprese Udine, Graziano Tilatti, che ha voluto celebrare le donne ricordando come l’exploit numerico di questi ultimi anni sia certamente importante ma rivalutando al contempo la figura delle donne di un tempo. “Forse invisibili, di certo non censite, ma fondamentali. In ogni piccola bottega c’era una moglie, una sorella – ha detto ricordando Adele, quella di Arturo Malignani -. A tutte loro chiediamo scusa se siamo arrivati un po’ in ritardo, riconoscendo il Movimento donne solo negli ultimi 20 anni. Ci scusiamo ma chiediamo loro di starci ancora vicino e continuare a rendere grande, insieme, l’artigianato del nostro Friuli”.