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L’azienda agricola Pomis taglia il consumo di acqua del 70%

Quando serve, quanto serve e alla singola pianta che ne ha bisogno. Con consistenti investimenti tecnologici realizzati negli ultimi anni, l’azienda agricola Pomis di Chiasiellis di Mortegliano, leader nella produzione di mele e suoi trasformati, è riuscita a tagliare il consumo di acqua del 70 per cento. Inoltre, ha dimezzato l’apporto di concime alle piante, limitando al contempo gli attacchi funginei. E non solo, rispetto all’irrigazione a pioggia il ritmo di accrescimento dei frutti è superiore del 30 per cento.

Nella tenuta di 20 ettari nel medio Friuli la lotta alla siccità è condotta con le più recenti soluzioni tecnologiche, soprattutto made in Italy ma con strumenti provenienti anche da Israele. L’imprenditore Peter Larcher (nella foto) negli ultimi anni ha investito notevoli risorse per dotare i suoi frutteti di un complesso sistema 4.0 di irrigazione a goccia, altamente automatizzato e gestito da remoto. 

Una rete di sensori monitorano costantemente l’umidità e la temperatura dei terreni, dalla superficie fino a una profondità di 30 centimetri. Solo quando c’è bisogno si attiva il sistema di irrigazione, che eroga acqua in maniera differenziata per ogni singola particella del meleto. Altri sensori, poi, tengono controllata la salute della pianta, in particolare delle foglie sia del lato esposto al sole sia di quello sotto: questo consente di tenere sotto controllo anche la diffusione di fitopatologie, come i funghi che prolificano in caso di eccesso di apporto idrico. Attraverso la rete di tubi, inoltre, vengono erogate anche le sostanze concimanti, nel giusto mix e nella giusta quantità in base alle necessità rilevate dalla rete informatica.  

“Al momento attuale, rispetto agli impianti tradizionali, l’accrescimento delle nostre mele è superiore del 35%”, aggiunge Larcher.

Sul suo smartphone Larcher, che gestisce l’azienda assieme alla moglie Denise Cicuto, rimane aggiornato costantemente dei dati rilevati e con un click è in grado di attivare l’erogazione di acqua e di sostanze nutrienti. Pomis ha mantenuto la rete di irrigazione a pioggia, ma la utilizza soltanto in casi eccezionali: come sistema antibrina contro le gelate primaverili e prima del raccolto per rinforzare il manto erboso tra i filari affinché resista meglio al passaggio dei trattori.

“Grazie a questi investimenti – conclude l’imprenditore – noi oggi risparmiamo il 70% di acqua rispetto a un comune sistema di irrigazione a pioggia, figuriamoci rispetto ai tradizionali sistemi a scorrimento, purtroppo ancora troppo diffusi”.