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La minoranza di Ovaro: «Ponte di San Martino, perché non allargare la rampa?»

Il giorno dopo la riapertura del Ponte di San Martino ad Ovaro, riceviamo e pubblichiamo una nota della lista civica “Insieme per Ovaro”.

Sulle tempistiche di esecuzione del lavoro di ripristino del terrapieno d’accesso al ponte (tre settimane di lavoro effettivo con un’attesa di 11 mesi), riteniamo che i cittadini possano giudicare da soli. Ci auguriamo che con i ventilati 700.000 euro di stanziamento dopo la riapertura della viabilità ci siano ancora dei lavori da completare.
Se si fosse dato riscontro alle ripetute richieste della minoranza al Sindaco di presentare pubblicamente le proposte progettuali, qualche consiglio sulle modalità di esecuzione, anche all’atto estetico, sarebbe scaturito. Purtroppo ci siamo sempre trovati di fronte ad un muro.
Non è per pignoleria che rileviamo la discrepanza fra le misure della rampa ante intervento rispetto all’eseguito: il ponte è a senso unico alternato e la strada dalla quale vi si accede scendendo dalle frazioni è stretta e priva di banchina. L’unica area dove i veicoli possono sostare per dare la precedenza è la rampa che lo precede (allargata negli anni ’80 proprio per ovviare al problema riscontrato). Per quale motivo dunque non rifarla se non più larga almeno uguale a com’era prima?
Le ipotesi non sono molte: o nessuno si è preso la briga di controllare, oppure il Comune non ha avuto in realtà alcuna voce in capitolo sul ripristino di una viabilità di sua competenza e tutte quelle storielle sull’Amministrazione coinvolta da subito nella Conferenza dei servizi era solo propaganda, volatilizzata dopo le elezioni, come il fumo delle grigliate.

LISTA CIVICA “INSIEME PER OVARO”